Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Le Valli Cupe diventano Riserva regionale

CATANZARO. È diventata Riserva naturale regionale l’area delle Valli Cupe, quell’impasto di natura e paesaggio d’impronte spiccatamente mediterranea che il naturalista belga John Bouquet definì come “Il segreto meglio custodito d’Europa”. Un traguardo importante – sancito dall’approvazione alla unanimità della legge istitutiva in Consiglio regionale della Calabria, promulgata dal presidente della Regione, Mario Oliverio – per l’area territoriale che tra incantevoli cascate immerse in luoghi incontaminati, canyon che celano tesori di biodiversità inaspettati, viste mozzafiato su gole e dirupi, alberi secolari e autentiche rarità botaniche e non solo, da anni catalizza l’interesse e l’attenzione di moltitudini di turisti e appassionati. Un itinerario autenticamente alternativo, a metà strada tra la costa Jonica e le prime pendici della Sila catanzarese, siamo tra i comuni di Sersale e Zagarise, a poca distanza anche dal capoluogo, dove domina l’incanto della natura selvaggia e lussureggiante che si fonde con tracce e monoliti che rimandano ad un passato anche remotissimo e denso di eventi. Così la vista si perde tra un canyon lungo dodici chilometri (per quattro ore circa di cammino), e ben 101 cascate, nessuna delle quali è uguale all’altra, scoperte e catalogate una ad una: dall’ Infernaccio, al Campanaro, dal Crocchio all’Aquila delle Grotte. Qui, tra villaggi dimenticati (Barbaro, già fiorente comunità annientata dalla pestilenza) e i ruderi della città settecentesca di Marcaglione, miseramente abbandonata, rivivono e s’ intrecciano frammenti di leggenda e tasselli di storia che rimandano dapprima alla presenza vivificante dei monaci basiliani (furono loro a introdurre alcune piante sconosciute) e quindi a un’epoca relativamente più recente, contraddistinta dal fenomeno del brigantaggio. A caratterizzare l’”appeal” ormai indiscusso e consolidato della riserva Valli Cupe (la terza a carattere regionale dopo quelle della Foce del Crati e di Tarsia) è la possibilità di uscire fuori dai circuiti tradizionali e di legare il mare ai monti (in tempi ulteriormente ridotti grazie alle migliorate vie di comunicazione stradale) all’insegna del trekking, a piedi o a dorso d’asino con sullo sfondo la bellezza di autentici tesori naturalistici. Una sorta di piccolo miracolo per questo vero e proprio scrigno di biodiversità che si rinnova di stagione in stagione compiuto grazie all’opera instancabile del botanico Carmine Lupia e dei soci della cooperativa Segreti Mediterranei di Sersale.

 

 

 

 

desk desk