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Lavoro, la Confial verso il primo congresso

Lavoro, la Confial verso il primo congresso

Centomila iscritti, strutture territoriali in 16 regioni e 92 province, rappresentanti in diversi settori, enti e aziende, sia pubblici che privati. E’ la confederazione sindacale più giovane e si accinge a celebrare il suo primo congresso nazionale. “Volgersi al nuovo, connettersi al futuro” è il tema scelto per la celebrazione della prima assise della Confial (Confederazione Italiana Autonoma Lavoratori) al quale parteciperanno on-line circa 300 delegati collegati da tutta Italia. L’appuntamento è per il 27 marzo all’hotel Ripa di Roma. Al congresso sono previsti messaggi augurali dei segretari confederali, oltre che di Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Buozzi ed ex segretario generale della Uil, nonché quelli di altri sindacati e rappresentanti dei partiti e delle istituzioni. “Avrà luogo così – spiega Benedetto Di Iacovo, segretario generale e fondatore, nel 2013 della confederazione sindacale autonoma – il primo congresso sindacale digitale, coerente con il tema e con l’economia 4.0 e l’intelligenza artificiale”.
Di Iacovo, calabrese di Corigliano Calabro (Cs), insignito dell’onorificenza di cavaliere del’‘Ordine al Merito della Repubblica Italiana per il suo impegno sociale, esperto di politiche del lavoro ed economia sommersa, nonché dirigente sindacale di lungo corso prima nella UIL, poi, dopo un incarico istituzionale, nella Confial. Dopo l’elezione di Luigi Sbarra alla guida della Cisl, Di Iacovo, insieme con il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri e quello della Cisal, Francesco Cavallaro, è uno dei quattro segretari generali di un sindacato nazionale. “Confial è un’ organizzazione giovane, di recente costituzione e si profila come il sindacato che mette al centro le persone. Tutto questo – dice Di Iacovo – tenendo conto che le organizzazioni sociali e il sindacato in particolare, vivono in un mondo complesso, connesso ed interdipendente. Un mondo dove la relazione interpersonale si integra con le tecniche della conoscenza e la diffusione a rete delle informazioni e le nuove tecnologie. Tutto cambia con una velocità repentina; la società che invecchia, il lavoro che si trasforma e che deve fare i conti con gli effetti della pandemia e della crisi. Un sindacato che vuole presentarsi sulla scena dei soggetti sociali come rappresentativo delle nuove attese dei lavoratori, si deve autoriformare – dice ancora Di Iacovo – tutto questo perché diventa sempre più chiaro che se cambiano la società ed il mondo del lavoro, devono cambiare anche le forme ed i modelli di rappresentanza se si vogliono nuove risposte adeguate e concrete, condizioni di ascolto e di dialogo, modalità di integrazione, di collaborazione ai propri rappresentati”. La nuova confederazione non è nata, tiene a precisare Di Iacovo, in contrapposizione con le altre centrali sindacali. “Forte della propria cultura comunitaria – spiega – darà, con i suoi dirigenti, i suoi quadri, i suoi militanti, i suoi iscritti, un contributo di idee, di proposte, di impegno sociale, non tralasciando nulla, anzi, in primis, ricercando, ove possibile, le ragioni dell’unità d’azione tra i sindacati, superando vecchi e logori steccati tra “confederali” e “autonomi”, tra organizzazioni “storiche” e quelle più “giovani””.
Da calabrese, Di Iacovo avverte l’esigenza di assicurare occupazione regolare nelle aree del Mezzogiorno, più esposte alla piaga del lavoro nero, con un’attenzione specifica ai migranti. “La Confial- assicura – intende portare avanti una lotta serrata al lavoro nero, irregolare, in elusione e soprattutto al caporalato, evidenziando che l’economia sommersa ed irregolare, quindi la cosiddetta economia non osservata interessa in Italia circa 3.700.000 persone in posizione irregolare e rappresenta una fetta importante del Pil: nel 2017 (ultimo dato pubblicato dall’Istat nel 2019) l’ampiezza dell’economia non osservata valeva 211 miliardi di euro annui, di questa quella sommersa valeva 191 miliardi, e 19 miliardi quella illegale. Le Sotto-dichiarazioni e l’impiego di lavoro irregolare valgono da soli 176 miliardi di euro annui.Una somma ingente – spiega – che vale da sola quando le risorse del Recovery Fund che ricorda, prendiamo a prestito, mentre azioni concrete di contrasto all’economia sommersa ci consentirebbero questo enorme recupero di gettito”. Per il futuro Di Iacovo punta a incrementare la presenza del nuovo sindacato in tutti i settori. Il punto di forza è il pubblico impiego, ma le adesioni, assicura il segretario, sono in crescita in tutti i comparti.
“La Confial – spiega – è un’organizzazione sana. Abbiamo chiuso il bilancio con oltre 100.000 euro di attivo. Avrei potuto chiudere la mia carriera di sindacalista alla guida di un centro studi; ho preferito continuare la mia militanza attiva al fianco dei lavoratori”.

 

 

 

 

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