Tlc, persi in Calabria 1000 posti di lavoro (Tg RTC)

CATANZARO. Il settore delle telecomunicazioni in Calabria “vive una crisi drammatica, con la perdita di circa 1000 posti di lavoro negli ultimi quattro mesi”. E’ questo l’allarme che le segreterie regionali della Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno lanciato lunedì nel corso di un incontro a Catanzaro al quale è stata invitata a partecipare la deputazione parlamentare calabrese. Nel corso dell’iniziativa, i sindacati, rappresentati dai segretari generali Daniele Carchidi per la Slc Cgil, Francesco Canino per la Fistel Cisl e Fabio Guerriero per la Uilcom Uil, hanno espresso “grande preoccupazione per il futuro” di un settore che in Calabria occupa oltre 15.000 persone, sottoponendo ai parlamentari alcune proposte di carattere normativo e gestionale. “In Calabria – hanno spiegato i dirigenti sindacali – per effetto di un costo della vita, dell’alto tasso di disoccupazione, della scolarizzazione elevata e di una mostruosità di incentivi pubblici dal 2006 a oggi è esploso il settore dei call center. L’assenza di regole nella gestione degli appalti, la rivisitazione digitale e la delocalizzazione all’estero, indirizzata dai committenti verso paesi dove la manodopera costa meno, ha comportato – hanno aggiunto Carchidi, Canino e Guerriero – un elevato calo dei posti di lavoro”. Secondo Carchidi “adesso è necessario mettere in sicurezza il comparto delle telecomunicazioni. Non basta più la contrattazione, oggi servono interventi concreti dello Stato e un’attenzione particolare del governo nazionale e della politica per nuovi e strutturali provvedimenti normativi”. Il segretario della Slc Cgil ha inoltre aggiunto: “La nostra posizione è in linea con quanto prevede il Decreto dignità, perchè ha limitato la precarietà, ma in passato abbiamo contestato un suo limite che oggi purtroppo si sta rivelando in tutta la sua portata negativa, e cioè quello di essere stata una misura inserita e applicata di colpo, senza alcuna gradualità com’era invece auspicabile, e questo ha impedito la stabilizzazione dei posti di lavoro in Calabria. Oggi – ha sostenuto Carchidi – il problema è superato perchè in difficoltà non sono più solo i lavoratori a tempo ma anche quelli a tempo indeterminato”.