Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Tlc, persi in Calabria 1000 posti di lavoro (Tg RTC)

Tlc, persi in Calabria 1000 posti di lavoro (Tg RTC)

CATANZARO. Il settore delle telecomunicazioni in Calabria “vive una crisi drammatica, con la perdita di circa 1000 posti di lavoro negli ultimi quattro mesi”. E’ questo l’allarme che le segreterie regionali della Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno lanciato lunedì nel corso di un incontro a Catanzaro al quale è stata invitata a partecipare la deputazione parlamentare calabrese. Nel corso dell’iniziativa, i sindacati, rappresentati dai segretari generali Daniele Carchidi per la Slc Cgil, Francesco Canino per la Fistel Cisl e Fabio Guerriero per la Uilcom Uil, hanno espresso “grande preoccupazione per il futuro” di un settore che in Calabria occupa oltre 15.000 persone, sottoponendo ai parlamentari alcune proposte di carattere normativo e gestionale. “In Calabria – hanno spiegato i dirigenti sindacali – per effetto di un costo della vita, dell’alto tasso di disoccupazione, della scolarizzazione elevata e di una mostruosità di incentivi pubblici dal 2006 a oggi è esploso il settore dei call center. L’assenza di regole nella gestione degli appalti, la rivisitazione digitale e la delocalizzazione all’estero, indirizzata dai committenti verso paesi dove la manodopera costa meno, ha comportato – hanno aggiunto Carchidi, Canino e Guerriero – un elevato calo dei posti di lavoro”. Secondo Carchidi “adesso è necessario mettere in sicurezza il comparto delle telecomunicazioni. Non basta più la contrattazione, oggi servono interventi concreti dello Stato e un’attenzione particolare del governo nazionale e della politica per nuovi e strutturali provvedimenti normativi”. Il segretario della Slc Cgil ha inoltre aggiunto: “La nostra posizione è in linea con quanto prevede il Decreto dignità, perchè ha limitato la precarietà, ma in passato abbiamo contestato un suo limite che oggi purtroppo si sta rivelando in tutta la sua portata negativa, e cioè quello di essere stata una misura inserita e applicata di colpo, senza alcuna gradualità com’era invece auspicabile, e questo ha impedito la stabilizzazione dei posti di lavoro in Calabria. Oggi – ha sostenuto Carchidi – il problema è superato perchè in difficoltà non sono più solo i lavoratori a tempo ma anche quelli a tempo indeterminato”.

desk desk