Gli ex lavoratori della “Fondazione calabresi nel mondo”: “Pretendiamo di avere tutti i nostri stipendi”

Gli ex lavoratori della  “Fondazione calabresi nel mondo”: “Pretendiamo di avere tutti i nostri stipendi”

CATANZARO. “Rivendichiamo i nostri stipendi, è un nostro diritto; abbiamo lavorato e pretendiamo le mensilità di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2014. Sia chiaro: esigiamo interamente quanto ci spetta e non accettiamo compromessi di alcun tipo. Dopo un anno e otto mesi dall’accreditamento della nostra ultima mensilità ci troviamo di fronte ad una situazione vergognosa”. E’ quanto affermano in una nota congiunta una rappresentanza di ex lavoratori della Fondazione dei Calabresi nel Mondo. “Il silenzio del commissario Calogero – aggiungono – è grave ed inquietante: il liquidatore, a tutt’oggi, non ha provveduto a corrispondere le nostre spettanze, non ha risposto alle nostre legittime rimostranze e non ha inteso chiarire il senso di alcune sue dichiarazioni estremamente gravi rilasciate in un comunicato dell’Ufficio stampa della Giunta regionale del 21 febbraio 2016. Innanzitutto il liquidatore non ha fornito spiegazioni sul destino dei 100 mila euro, costituenti il patrimonio della Fondazione. Che fine hanno fatto? Il patrimonio non poteva essere utilizzato per la gestione ordinaria, un atteggiamento contrario viola palesemente lo Statuto e costituisce un fatto gravissimo. L’avvocato Calogero nel suddetto comunicato ha parlato di ‘somme impiegate per ricostituire la dotazione patrimoniale della Fondazione’, fornisca spiegazioni esaustive. Ma non basta: desta sconcerto l’eventuale distrazione di fondi comunitari. In un incontro il liquidatore aveva confermato il pagamento di 3 mensilità ai contrattualizzati del 2015 a valere sul progetto ‘In loci’. Pochi giorni dopo, sempre nel citato comunicato stampa della Giunta regionale, il commissario ha sostenuto: ‘La Fondazione è in attesa del trasferimento delle risorse relative al progetto ‘In Loci’. Il punto fondamentale è che gli stipendi del 2015 non potevano essere pagati con i fondi Fse in quanto questi ultimi erano da destinare al lavoro rendicontato nel 2014. Inoltre, i contratti del 2015, sottoscritti senza la necessaria copertura finanziaria, dovevano essere annullati”.

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