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Lavoro/ Dipendenti ex Getek, Molinari-Barbanti: “Governo agisca”

Lavoro/ Dipendenti ex Getek, Molinari-Barbanti: “Governo agisca”

CATANZARO. “Non si può non dare sostegno ai 73 lavoratori ex Getek Information Technology srl del Contact Center Inps/Inail di Crotone, oramai prossimi alla disoccupazione, dopo avere esperito tutti gli ammortizzatori sociali prima in Cassa integrazione ordinaria poi in quella straordinaria e, infine, in mobilità”. Lo affermano, in una nota, i parlamentari Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti. “Nel novembre 2009, conseguentemente all’aggiudicazione dell’appalto da parte di un nuovo gruppo di imprese – proseguono Molinari e Barbanti – il servizio di Contact Center Inps/Inail venne affidato alla Rti Transcom Worldwide Spa/Visiant Contact srl; ma mentre tutti gli operatori dei vari siti, impiegati nella precedente commessa, furono inseriti, fin da subito, nella nuova commessa, i lavoratori della ex Getek, dopo un’iniziale proroga sino a settembre del 2010, sono stati esclusi dal circuito lavorativo. Da quel giorno sono passati 5 anni, troppi per continuare ad ignorare la vicenda”. “Eppure il ministro del lavoro Poletti – sostengono ancora i due parlamentari – appena lo scorso gennaio, garantì la massima attenzione, promettendo di valutare ogni possibile soluzione a tutela della posizione dei lavoratori e delle loro famiglie. Promesse da marinaio, come quelle date dal sottosegretario Cassano all’on. Rizzetto, trinceratosi dietro un malinteso rispetto delle disposizioni di leggi operanti in materia di contratti pubblici e di trasparenza e correttezza: valori che, evidentemente, dovevano giocare solo a svantaggio degli ex lavoratori della Getek. Nel frattempo sono stati formati ed assunti diverse centinaia di nuovi operatori per lo stesso servizio che poteva essere efficacemente svolto dai lavoratori, per una crisi occupazionale che investe pesantemente il territorio crotonese. Un inaccettabile atteggiamento di indifferenza, da parte del Governo, che ha mortificato prima la professionalità e poi le persone dei lavoratori, e ciò nell’inerzia delle istituzioni locali”. “Cosa dobbiamo ancora aspettare per dare loro una risposta? Dobbiamo arrivare a un punto di non ritorno? Le famiglie coinvolte – concludono Molinari e Barbanti – in quest’ennesimo dramma del lavoro perduto sono monoreddito, con figli e mutui a carico. Il tempo gioca un ruolo determinante: è dal mese di ottobre 2014 che l’80% di questi lavoratori non percepisce più alcun ammortizzatore sociale. Occorre aprire subito un tavolo tecnico con tutte le parti sociali: non possiamo permetterci il lusso di continuare a perdere posti di lavoro in Calabria”.

 

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