L’allarme della Uilcom: “Nei call center 80.000 persone senza regole”
“Quella che era nato come un’opportunità di lavoro temporaneo, è diventata unica fonte di sostentamento, soprattutto al Sud: il settore dei call center occupa circa 80.000 persone a livello nazionale, e combatte con una serie di assenze di regole che hanno spinto verso uno stato di crisi preoccupante”. Lo ha detto il segretario nazionale della Uilcom, Salvo Ugliarolo nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sede regionale della Uil Calabria, a Lamezia Terme, alla presenza di Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria, e Fabio Guerriero, segretario generale della Uilcom Calabria.
“A farne le spese – ha detto Ugliarolo – le migliaia di lavoratori, molto spesso precari, vittime di un sistema segnato dall’assenza regole nella gestione degli appalti, che arranca a causa della rivisitazione digitale e soprattutto per la delocalizzazione all’estero, generando veri e propri drammi occupazionali. Questo è il dato da cui partire quando lanciamo l’allarme: le problematiche relative al settore potrebbero implodere lasciando per strada centinaia di migliaia di lavoratori, partendo proprio dalla realtà calabrese dove ci sono grandi aziende del settore”. La Uilcom, quindi, ha spiegato il segretario nazionale, si rivolge in particolar modo al Governo nazionale in modo da “sensibilizzare il mondo politico che purtroppo spesso continua ad essere inesistente davanti alle criticità drammatiche che interessano il settore”. Secondo il sindacato di categoria, servono interventi di regolazione organici non più rinviabili tali da agevolare un processo che favorisca e coniughi un necessario consolidamento delle imprese con condizioni di lavoro che siano rispettose di quanto previsto dal contratto nazionale e più in generale della dignità delle persone. E, soprattutto, va aperto un tavolo di confronto nazionale, da allargare al neo governo regionale calabrese, per affrontare le problematiche in maniera strutturale: senza adeguate risposte, la Uilcom preannuncia una massiccia mobilitazione.
“La crisi del settore dei call center deve essere una priorità per il nuovo governo regionale – ha esordito Guerriero -. Alla governatrice Santelli presenteremo una proposta per risollevare le sorti della Calabria in questo ambito. Parliamo di un problema che interessa oltre 6 mila lavoratori, un forte impatto a causa di una crisi senza precedenti ha interessato circa 3 mila lavoratori dell’azienda Abramo. Siamo impegnati con il segretario nazionale per intervenire su Telecom e garantire le condizioni minime di lavoro questa terra. Siamo molto attenti, e lo dimostriamo con la presenza del segretario Ugliarolo”. “Stiamo svolgendo un lavoro molto delicato e difficile nell’ambito di questo settore che deve necessariamente normato sia dal punto di vista dei diritti che dei salari – ha affermato Biondo – Accanto al Piano per il Sud, di cui si sta occupando questo Governo nazionale, che prevede importanti investimenti infrastrutturali si devono coniugare almeno altri due aspetti: prima di tutto un ragionamento sull’autonomia differenziata, che nei territori punti al raggiungimento di traguardi essenziali delle prestazioni per quanto riguarda i diritti civili e sociali sarebbe azzoppato. Il secondo aspetto riguarda la messa in campo di una politica industriale che guardi ai settori strategici come il settore dei call center”. Quello dei call center, secondo la Uil, rappresenta una parte importante del mercato del lavoro in Calabria che interessa in particolare giovani e donne, parliamo di circa il 70 per cento della forza lavoro.
“Si tratta – ha proseguito Biondo – di un settore non può essere trascurato ma su cui, anzi, è necessario investire. Per questo chiediamo un tavolo nazionale che approfondisca le criticità, così come al nuovo governo regionale chiediamo di avviare al più presto un ragionamento per sviluppare una strategia complessiva. Siamo pronti – ha concluso – ad aprire un confronto, chiedendo attenzione: qualora non fossimo adeguatamente presi in considerazione con proposte adeguate siamo pronti a scendere in campo”.
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