L’assessore Catalfamo interviene sull’attraversamento stabile dello Stretto di Messina
L’Assessore regionale alle Infrastrutture Domenica Catalfamo interviene sulla decisione della Conferenza delle Regioni per l’inserimento del progetto nel Piano straordinario di infrastrutturazione nazionale che verrà esaminato nella fase di conversione del cosiddetto “Decreto Agosto”. Un elemento concreto per il possibile avvio di un’opera fortemente voluta dalle due Regioni e che potrebbe cambiare le sorti economiche e sociali dell’intero Paese.Ma, per non farsi trascinare da facili entusiasmi, oggi 4 settembre, si è costretti a chiedersi se ci saranno i tempi perché l’opera sia inserita nel recovery fund, unico reale strumento attuale di finanziamento. Le attuali modalità di attraversamento discontinue e a bassa velocità costituiscono una divisione fisica ed una barriera ad ogni principio di sviluppo di un’area da sempre economicamente penalizzata, nonostante le evidenti potenzialità. L’esistenza di un collegamento stabile porterebbe a un processo di rivitalizzazione dei territori ed all’imprescindibile ammodernamento delle reti infrastrutturali di connessione. L’Area dello Stretto e il Porto di Gioia Tauro, il più grande porto del Mediterraneo, costituiranno un unicum trainante per le due Regioni e per il resto del Paese.L’analisi benefici/costi che negli anni scorsi è stata il presupposto per l’avvio dell’iter di appalto e la conseguente aggiudicazione dell’opera, se oggi venisse attualizzata, non potrebbe prescindere dal valutare anche la dirompente evoluzione delle dinamiche socio/economiche nel momento in cui i tre chilometri di distanza non costituiranno più l’insormontabile barriera psicologica ancorché fisica.Nascerebbe quella che sarebbe di fatto un’unica città metropolitana di oltre un milione di abitanti trasformando radicalmente un contesto territoriale in cui l’attuale reddito medio pro capite è di gran lunga inferiore alla media UE. Due città, entrambi sede di università con importante offerta formativa, nonché di importanti poli sanitari e attività terziarie e commerciali che si integrano e si completano, avrebbero una distanza che può essere assimilata a quella di uno spostamento caratteristico del trasporto pubblico urbano, inferiore o uguale a 30 minuti.
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