Lamezia Terme/ Venerdì 15 la proclamazione del sindaco Mascaro?

Lamezia Terme/ Venerdì 15 la proclamazione del sindaco Mascaro?

Venerdì 15 ottobre i cittadini di Lamezia Terme potrebbero conoscere ufficialmente il nome del sindaco e la composizione del Consiglio comunale dopo che si è rivotato in quattro sezioni con un risultato che, di fatto, non ha cambiato nulla rispetto alla composizione uscita dalle urne nelle elezioni amministrative del 2019, riconfermando nella carica Paolo Mascaro. La mancata proclamazione, dopo il ricorso parziale alle urne che ha riguardato solo quattro sezioni dove si è rivotato il 3 e 4 ottobre scorsi, è al centro da diversi giorni di un dibattito sulle motivazioni di una situazione che ha impedito, di fatto, l’insediamento degli eletti. Nella giornata di venerdì, con la conclusione dei lavori dell’ ufficio centrale e la proclamazione degli eletti, si dovrebbero sciogliere tutti i nodi. E, sempre venerdì, si dovrebbe mettere la parola fine al commissariamento del Comune e ad un’attesa iniziata nello scorso dicembre. A rendere necessario il nuovo parziale ricorso alle urne dopo la sospensione, con il conseguente nuovo commissariamento del Comune, era stata, infatti, la sentenza del Consiglio di Stato che, a maggio, aveva confermato il precedente pronunciamento del Tar della Calabria con cui era stato accolto il ricorso per presunte irregolarità presentato dai candidati a sindaco Silvio Zizza e Massimo Cristiano. Quattro le sezioni (2,44,73 e 78) in cui si è ripetuto il voto. Gli elettori che si sono espressi nella tornata aggregata all’election day del 3 e 4 ottobre, sono stati 1.113 su 2.255 aventi diritto. Ruggero Pegna ha intanto diffuso una nota molto dura chiedendosi il perché dei ritardi nella proclamazione del Sindaco e insistendo sul diritto della città ad essere amministrata dai suoi eletti. “La storia politico-amministrativa della città di Lamezia Terme è oramai un vero romanzo, ma le pagine di questi ultimi due anni sono difficili da comprendere anche per lettori avvezzi a trame ingarbugliate. Dopo uno scioglimento, la rielezione dello stesso sindaco defenestrato e l’avvio di una nuova amministrazione, ecco il lockdown e, a sorpresa, anche la sospensione di mesi del Consiglio Comunale. Quando, superato il rodaggio di molti, cominciavano ad arrivare i risultati del lavoro collettivo profuso con uno spirito di concreta collaborazione per il bene della Città, nuovo stop in attesa del ritorno alle urne in sole 4 sezioni su 78, per accertate irregolarità. Un voto che, come si è visto, non ha cambiato niente e, in realtà, numeri alla mano, poco o niente avrebbe potuto modificare”, ha affermato Ruggero Pegna, già candidato sindaco e attuale consigliere comunale a Lamezia Terme. “Certamente -prosegue Pegna- non avrebbe potuto ribaltare il distacco tra i due candidati a sindaco giunti al ballottaggio. Così, espletata anche questa formalità, quando sembrava finalmente che si potesse tornare alla normale vita democratica anche qui, ecco arrivare un autentico corto circuito istituzionale. Non trovo altri termini. Perché ora non viene proclamato il sindaco e si riparte come sarebbe naturale? La domanda di tutti è più che legittima e, nonostante gli esercizi di diritto in salto carpiato di taluni, la risposta non solo non c’è, ma le varie ipotesi sono pura acrobazia di una burocrazia di cui, oramai, la gente è davvero stanca. Una cosa è la legalità, altra cosa finire stritolati in un groviglio di leggine, interpretazioni, deduzioni, controdeduzioni, arzigogoli accademici e sfumature varie”. “La realtà, a meno che non ci siano fatti oscuri -sostiene ancora Pegna- è molto semplice: Lamezia ha scelto, voluto, votato un sindaco a netta maggioranza, senza lasciare spazio ad alcuna scusa, come sarebbe stata, ad esempio, quella di appellarsi all’allerta rossa e al diluvio nel giorno del ballottaggio o, appunto, a presunti brogli. Da sconfitto al ballottaggio, spero proprio che si voglia ridare al più presto a Lamezia Terme, città di oltre 70mila abitanti, cuore della Calabria, con un territorio immenso di 162mila kmq (quattro volte Cosenza e un terzo in più rispetto a Catanzaro), il sindaco che ha scelto e l’amministrazione che ha votato. E’ davvero intollerabile che, per una bega di farraginosa e inconcludente “cavilleria” giuridico-burocratica, si privi questa città della possibilità di essere amministrata da eletti e non da Commissari. Lamezia deve avere la sua amministrazione e riprendere a correre”.

 

 

 

 

 

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