L’amarezza di Oliverio: “Da Minniti neppure una telefonata di solidarietà”

L’amarezza di Oliverio: “Da Minniti neppure una telefonata di solidarietà”

“Ho avuto, tanta ma tanta solidarietà. A parte la mia famiglia, i miei figli che mi sono stati vicini in tutti i modi, i miei amici di sempre, ho sentito l’afflato largo di tantissimi cittadini calabresi”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, nel corso della trasmissione condotta da Lino Polimeni, in riferimento al suo coinvolgimento nell’inchiesta “Lande desolate” relativa a presunte irregolarità nell’ambito della gestione di alcuni appalti. Oliverio si è mostrato rammaricato per il fatto di non aver registrato la piena solidarietà del Pd, e in particolare di alcuni esponenti di rilievo del suo partito, citando espressamente l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti da cui lamenta di non aver ricevuto neanche una telefonata. “Queste esperienze – ha detto Oliverio rispondendo ad una domanda del conduttore – ti mettono in condizione di capire le persone, perchè in momenti come questo c’è chi si nasconde e scappa, pochi per la verità, e tra le persone che esercitano funzioni di potere. Minniti – ha precisato – l’ho visto e sentito l’ultima volta il 20 di novembre in occasione della presentazione del suo libro a Cosenza. In quella occasione mi chiese di essere sostenuto per la segretaria nazionale del partito, alla quale era candidato, e gli dissi con molta schiettezza che ritenevo sbagliata la sua candidatura e che non mi sentivo di sostenerlo. Da quel momento non l’ho nè visto nè sentito”. “Il pronunciamento della Corte di Cassazione il 20 di marzo, alla vigilia della Primavera, ha chiuso l’inverno ma ha anche sgomberato il campo da tutto, perchè ha praticamente cancellato non solo quel provvedimento cautelare, cioè l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore ma anche, nel suo complesso, l’ordinanza di cui lo stesso procuratore generale ha chiesto la revoca”, ha detto ancora Mario Oliverio, parlando della vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto.    ”Rare volte – ha sottolineato – succede che sia l’accusa a chiedere l’annullamento di un’ordinanza e nel mio caso è successo questo. Quando mi è stato comunicato dai miei avvocati ero incredulo, anche se mi aspettavo che la Corte di Cassazione facesse giustizia perchè la verità è più forte di ogni cosa, è più dura delle pietre”. “Mi sento di dire al procuratore Gratteri che, nel momento in cui è stato nominato capo della procura di Catanzaro, ho accolto con grande soddisfazione la notizia e lo dico sinceramente, perchè in una regione come la Calabria, pervasa in molti territori e in molte attività dalla presenza della ‘ndrangheta, avere un uomo come lui, di riconosciuta forza e levatura nel contrasto alla criminalità a livello internazionale, non può che fare piacere”, ha aggiunto ancora Oliverio in risposta ad una domanda specifica del conduttore. “Io – ha proseguito – non mi sono mai posto problemi di altra natura. Anzi, io ho rispetto dell’autonomia dei poteri e non mi sono mai permesso di interloquire proprio per evitare che si potesse interpretare diversamente una richiesta di interlocuzione”.

 

 

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