La Guardia costiera di Crotone denuncia il comandante di un peschereccio

CROTONE. Il comandante di un peschereccio è stato denunciato dalla Guardia Costiera di Crotone per aver pescato illegalmente del novellame di sarda e per non aver ottemperato alle disposizioni della capitaneria. Una telefonata aveva allertato la sala operativa del comando della Capitaneria riguardo alla possibile presenza di immigrati irregolari a bordo di un’imbarcazione. Una motovedetta inviata sul posto ha verificato la sola presenza di un piccolo peschereccio a poche centinaia di metri dalla costa ma nulla che lasciasse presagire lo sbarco di cittadini extracomunitari. L’unità da pesca si trovava così vicino alla costa poiché era intenta ad effettuare una battuta di pesca alla neonata di sarda, il cosiddetto “bianchetto”. La forte risacca in zona ed il vento che continuava a soffiare molto forte non consentivano ai militari d’ispezionare a fondo il motopesca. Pertanto, il comandante dell’unità è stato invitato a raggiungere il porto di Crotone per l’ultimazione dei controlli e consegnare il prodotto ittico illecitamente pescato. Nonostante le intimazioni, il comandante si è rifiutato di eseguire gli ordini impartiti intraprendendo la navigazione con rotta verso il porto di Cirò marina dal quale era partito alle prime ore dell’alba. Vista l’impossibilità di procedere con manovre di affiancamento in mare l’equipaggio della motovedetta ha deciso di scortare il piccolo peschereccio direttamente nel porto di Cirò Marina. Giunti in banchina, un’aliquota di personale militare dell’ufficio locale marittimo di Cirò Marina ha ispezionato il motopesca. I documenti della barca risultavano in regola, ma a bordo è stata rinvenuta una rete del tipo sciabica con la parte terminale della maglia notevolmente inferiore a quella consentita dalla legge. Peraltro, tra le maglie stesse c’erano esemplari di neonata di sardina (bianchetto), specie ittica tassativamente vietata dalla legge. L’attrezzo da pesca è stato perciò sequestrato e sono state intraprese, a carico del comandante del peschereccio, peraltro già noto alle forze dell’ordine, le dovute azioni di carattere penale riguardo al mancato rispetto dell’ordine impartito dalla motovedetta CP873 e per aver impedito l’esecuzione del sequestro del prodotto ittico. Il comandante della nave che non obbedisce all’ordine di una nave da guerra nazionale (comprese le motovedette della Guardia Costiera), è punito con la reclusione fino a due anni.

 

 

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