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La denuncia di Cia e Confragricoltura: “I peschicoltori sono in crisi”

La denuncia di Cia e Confragricoltura: “I peschicoltori sono in crisi”

COSENZA. “A tutt’oggi, sulla concordata delibera di giunta con la quale si prendeva atto della grave crisi del settore delle pesche e nettarine e si predisponevano provvedimenti consequenziali, non vi è assolutamente stata alcuna risposta”. Lo affermano in un documento i rappresentanti di Confagricoltura e Cia di Cosenza, richiamando un incontro tenutosi il 3 novembre scorso al Dipartimento Agricoltura della Regione. “Tale situazione – è scritto – sta determinando il blocco delle assunzioni con la conseguente interruzione delle attività di potatura, il cui drammatico esito sarà la completa assenza di produzione per la campagna 2015. L’intera economia di un territorio, quello della Sibaritide, è così tristemente destinata ad un’implosione, stiamo parlando di circa 6000 addetti senza lavoro e centinaia di imprese senza reddito e futuro. Una situazione drammatica per la quale non vi è alcuna sensibilità e attenzione da parte dell’amministrazione regionale, ad ulteriore dimostrazione di un’incapacità totale di rispondere alle tante esigenze di uno dei pochi comparti produttivi che reagisce alla situazione di gravissima crisi economica e finanziaria che ha colpito il nostro paese”. Nella nota si evidenzia inoltre che “la Regione e l’Assessorato all’Agricoltura erano a conoscenza della problematica da luglio scorso ma, come sempre accade, si è lasciato trascorre il tempo senza interessarsi realmente alla risoluzione, almeno potenziale, del problema sollevato. L’intervento richiesto, è giusto ribadirlo, era indirizzato non già alla campagna peschicola, oramai terminata, bensì a sostenere i costi necessari per garantire le prossime campagne, attraverso la concessione di un prestito ponte tramite Fincalabra. In questi casi di straordinaria emergenza, dovuta alla crisi congiunturale e all’embargo russo, quindi non riconducibile alle aziende, gli imprenditori – spiegano le due organizzazioni di categoria – si aspettano concrete risposte e risoluzioni che la politica deve saper dare, nei tempi e nei modi giusti. Non esistiamo – si legge in conclusione – solo come bacini elettorali a ridosso delle elezioni, siamo aziende che hanno sempre operato e continueremo a farlo perché realmente rappresentiamo il territorio imprenditoriale sano e che produce, peccato che la Regione continui a non capirlo”.

 

 

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