La Corte dei conti: “In Calabria uso illecito dei fondi pubblici per 14 milioni”

“Un settore in cui vengono investite ingenti risorse pubbliche, per lo più di matrice eurounitaria, è quello dei finanziamenti e contributi pubblici a privati e/o agli stessi enti pubblici. I danni da illecita erogazione e/o utilizzazione di contributi nel 2021 hanno superato, complessivamente, la somma di 14 milioni di euro, di cui quasi 12 milioni di euro per investimenti e oltre 2 milioni di euro, prevalentemente, per contributi in agricoltura”. A rilevarlo è la Procura regionale della Corte dei Conti nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 della magistratura contabile calabrese.
“Tra le fattispecie di maggiore rilievo – si legge nella relazione del procuratore Maria Rachele Anita Aronica – si ricordano i finanziamenti per investimenti aziendali non realizzati; l’illecita gestione di contributi per l’ammodernamento di un hotel di lusso con rendicontazioni non veritiere e doppie fatturazioni; l’indebito utilizzo di finanziamenti per l’ampliamento di un villaggio turistico realizzato in maniera difforme dal progetto; i finanziamenti per corsi di formazione professionale facendo figurare costi non sostenuti o sostenuti in misura minore; quelli per progetti culturali di Osservatorio sulla ‘ndrangheta per spese non eseguite per le finalità previste o non eseguite nella misura richiesta e ottenuta; le risorse che avrebbero dovuto essere destinate alla promozione del turismo calabrese e, invece, dirottate su attività non attinenti; i cospicui finanziamenti da destinare all’assunzione di lavoratori svantaggiati e disabili, invece effettivamente destinati a lavoratori non rientranti nelle categorie predette o già assunti; ancora, grosse agevolazioni per introdurre nel territorio calabrese forme di telelavoro allo scopo di ridurre lo spopolamento in atto, invece non spettanti”.
Secondo la Procura della Corte dei Conti calabrese, “la sana gestione dei finanziamenti pubblici, in particolare di quelli eurounitari, è di peculiare rilievo soprattutto in vista dell’attuazione del Pnrr che consente all’Italia la possibilità di accedere a enormi risorse che devono essere utilizzate legittimamente e in conformità alla loro destinazione, pena la perdita delle stesse e danni non recuperabili per l’economia e per il Paese. Illecite gestioni che, ancor di più in questo momento, diventerebbero veramente insopportabili per la collettività”.