La Coldiretti: “Servono interventi certi e immediati contro la Lingua Blu”

CATANZARO. “I vertici del Dipartimento regionale Tutela della Salute, attraverso un comunicato, nel tentativo di trovare giustificazione alle clamorose inadempienze che caratterizzano le azioni dei servizi veterinari e della task force preposti al controllo dello stato epidemiologico e all’eradicazione delle epizoozie nella regione, confermano una situazione di assoluta gravità e di emergenza dalla quale non sono in grado di indicare quando e come si troverà rimedio”. È quanto scritto in una nota della Coldiretti della Calabria. “La speranza per gli allevatori – aggiunge – è racchiusa in un laconico e indeterminato “tempi ragionevoli”. La Coldiretti ha da sempre, cercato, nella task force e nelle Istituzioni regionali, gli interlocutori con i quali affrontare l’emergenza blue-tongue: altro che tavolo permanente e continuo scambio di informazioni. L’ultima riunione risale al 20 ottobre 2014. La denuncia fatta attraverso gli organi di stampa scaturiva proprio dall’impossibilità di trovare l’interlocuzione con il Dipartimento. Insomma uno dei tanti tentativi di limitare i danni conseguenti ad una emergenza che, oramai, è endemica e ancora senza soluzione per la grave sottovalutazione del problema degli organismi di sanità veterinaria regionali preposti ai controlli. La soluzione che il Dipartimento adotta invece è quella di minimizzare la situazione epidemiologica, attribuendo responsabilità a chi da aprile 2011 è stato trasferito ad altro dipartimento”. “Il Dipartimento Tutela della Salute, piuttosto che maldestre giustificazioni, dovrebbe fornire indicazioni precise – prosegue Coldiretti – sulle risorse necessarie a debellare le epizozie veterinarie che affliggono il comparto zootecnico calabrese, nel cui ambito la blue-tongue è solo una delle emergenze. A tale proposito, lo stesso Dipartimento non può accampare l’insostenibilità delle cifre conseguente al Piano di Rientro perché, la diffusione di malattie quali brucellosi, Tbc, Leucosi e vescicolare suina in Calabria, sono un problema aperto per tutta la zootecnia nazionale, tanto è che siamo definiti regione canaglia. Il Dipartimento Agricoltura, deve predisporre una linea di intervento finanziario per risarcire gli allevatori sui notevoli danni diretti e indiretti subiti anche negli anni precedenti. Non è accettabile che i piani straordinari si protraggano per decenni nonostante le centinaia di veterinari in forza ai Servizi nella regione”. “Nei tempi ragionevoli – conclude la Coldiretti – per raggiungere l’obiettivo di eradicazione delle malattie, evocati dal Dipartimento Tutela della Salute, gli allevamenti “saranno tutti morti” e la zootecnia, al centro anche delle politiche del nuovo Psr, scomparsa. Perciò continuiamo a chiedere interventi efficaci certi ed immediati. Insomma, si volti pagina e si facciano fatti e non parole rimuovendo i responsabili di questo lassismo”.