Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

La Coldiretti: “Agire subito per fermare la crisi delle clementine”

CATANZARO. “Siamo alle solite purtroppo. La crisi delle clementine in Calabria è veramente terribile e dura, con prezzi pagati agli agricoltori in moltissimi casi inferiori ai loro costi di produzione e questo manda in tilt l’economia di interi territori e delle famiglie, con gravi ripercussioni”. Lo sostiene, in una nota, la Coldiretti regionale. “Una situazione pericolosa – afferma il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro – che sta già pregiudicando il futuro di molti clementicoltori e che ci può fare perdere significative quote di mercato a vantaggio di altri. Dobbiamo assolutamente fare un salto di qualità, non possiamo pensare che i contentini degli aiuti straordinari o eccezionali siano la panacea di tutti i mali. In realtà sono ‘pannicelli caldì o, come qualcuno afferma, un ombrello dato a chi è senza casa. Il ritiro di mercato non può essere la soluzione e creerebbe illusioni. La recente misura ha consentito già il ritiro nella sola Calabria del 50% del prodotto. Questo molto spesso non ci consente il passo successivo che è indispensabile: la disamina critica dei modelli organizzativi, di produzione e di collocazione sul mercato”. “È comunque palese – sostiene ancora Molinaro – che la crisi nel settore ortofrutticolo ha cominciato a mostrare tutta la sua virulenza già da questa estate con la crisi della frutta estiva dovuta al clima, all’embargo russo e comunque ad un accentuato calo dei consumi. E allora da dove possiamo ripartire? Il nostro punto di forza è il marchio Igp “Clementine di Calabria” e ogni omologazione in basso per compiacere qualcuno, magari la grande distribuzione organizzata (che tra l’atro ha avuto nel comparto un calo delle vendite di circa il 22%), con clementine “smarchiate” e quindi indistinte, rappresenta uno degli anelli deboli e lo 2scandalo per eccellenza” che compromette qualità e competitività a vantaggio di altri”. La Calabria, riferisce Coldiretti, detiene il 60% della produzione italiana di clementine e, ancora, una percentuale troppo alta di prodotti anonimi viene immessa sul mercato. “Tutto ciò – dice ancora il presidente di Coldiretti Calabria – non aiuta quel carattere profondamente distintivo di una linea varietale dalla marcata identità italiana”. Ogni tanto una sana autocritica fa bene soprattutto in riferimento all’utilizzo delle risorse provenienti dai Piani Operativi, appannaggio delle strutture associative e della cooperazione, che sono trattenuti direttamente alla fonte è arrivata l’ora che vengano rimodulati secondo le nuove esigenze e questo è un obbligo per le strutture associative. Altra linea da raddrizzare deve assolutamente essere l’organizzazione commerciale. Il Psr 2014-2020 è evidente che deve dedicare risorse e attenzione a questo comparto e comunque la madre delle battaglie è l’origine del prodotto la difesa dell’italianità: questa è la chiave del successo”.

 

 

 

desk desk