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La Cgil sulle case occupate: “Ogni Prefettura contrasti il fenomeno”

La Cgil sulle case occupate: “Ogni Prefettura contrasti il fenomeno”

CATANZARO. “L’azione di prevenzione e di contrasto alle occupazioni illegittime di alloggi popolari, a nostro avviso, va sostenuta ed estesa su tutto il territorio regionale da parte delle Prefetture competenti”. Lo affermano, in una nota, le segretarie regionale e comprensoriale di Catanzaro della Cgil ed il sindacato degli inquilini Sunia. “Diamo una valutazione positiva – scrivono – sul protocollo per la sicurezza ed il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi popolari, siglato a Catanzaro, tra la Prefettura, la Regione Calabria, l’Aterp Calabria, la Questura ed il Comune di Catanzaro. Esso offre una serie di interventi e protocolli mirati a rendere più efficace la sinergia istituzionale per prevenire, contrastare e rendere di nuovo fruibili gli alloggi occupati illegalmente per essere successivamente riassegnati a quei nuclei familiari che da più di 10 anni stazionano nelle graduatorie comunali per le assegnazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica. È bene precisare – scrivono Cgil e Sunia- che pur comprendendo i bisogni abitativi di quei nuclei familiari che occupano in maniera illegittima un alloggio, nello stesso tempo è bene sottolineare che per ogni occupazione illegittima che si consuma vi è l’impossibilità di un’altra famiglia bisognosa, in attesa da anni in graduatoria, di poter realizzare questo suo diritto. Il ripristino della legalità, in questo settore, è una priorità che abbiamo più volte, in solitudine, rimarcato pubblicamente e sostenuto con forza negli incontri istituzionali con i Prefetti, con la Regione Calabria, con i Comuni e con l’Aterp Calabria. L’illegalità nei quartieri di edilizia residenziale pubblica – continua la nota – spesso si intreccia con l’interesse della criminalità organizzata che in questo modo, ancor di più, sublima il suo potere di controllo del territorio”. “Ma l’abuso – si legge inoltre -non è solo l’occupazione illegittima ma anche quello di chi utilizza un alloggio non avendone più alcun diritto per la perdita dei requisiti nel corso del tempo. Una stima approssimativa per difetto, proveniente da una indagine ed emersa durante un incontro presso la Prefettura di Cosenza, ha sancito che circa il 40% degli alloggi di Erp potrebbero essere riassegnati. Dinanzi a questi numeri e dinanzi alla certezza che in Calabria i fondi ex Cescal, che dovevano servire a finanziare gli interventi abitativi finalizzati alle fasce più deboli, sono stati, con grave ed incurante leggerezza, nel corso degli ultimi 15 anni passati, riprogrammati ed utilizzati in altre direzioni dalla Regione Calabria, acquista enorme importanza l’azione di ripristino della legalità in questo settore che consentirebbe la riassegnazione agli aventi diritto di parte del patrimonio pubblico. Ma per dare risposte concrete all’emergenza abitativa – scrivono ancora Cgil e Sunia – accentuata dalla crisi economica occorre che ognuno faccia la propria parte con efficaci politiche abitative: dal Governo, alla Regione, ai Comuni. Ripristinare e rifinanziare il fondo per il sostegno ai fitti, iniziare le ristrutturazioni delle case inagibili con i fondi del decreto infrastrutture, riadattare il patrimonio pubblico a fini abitativi nei Comuni ad alta tensione abitativa per rispondere ai tantissimi bisogni degli sfrattati, dei senza tetto, e delle famiglie in serie difficoltà, finanziare un programma nazionale per l’edilizia residenziale pubblica, devono diventare – si legge infine – priorità nelle scelte politiche e di governo”.

 

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