La Camera di Commercio di Crotone: “Crescono le imprese della Calabria”
CROTONE. Nel 2016 in Calabria il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese in Calabria, è stato di 2.396 unità con un tasso di crescita dell’1,32%. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’ufficio studi della Camera di commercio di Crotone. A determinare questo risultato hanno concorso 11.266 iscrizioni di nuove imprese (119 in meno rispetto alla stessa rilevazione del 2015) e 8.870 cessazioni di imprese esistenti (dato al netto delle cancellazioni d’ufficio). Per le iscrizioni si tratta di un dato peggiorativo rispetto agli ultimi due anni, bilanciato da una riduzione delle cessazioni d’impresa, anche al netto delle cancellazioni d’ufficio, che fa quindi registrare un buon tasso di crescita (1,32%) molto al di sopra della media nazionale (0,68%) che posiziona la Calabria in quarta posizione nella graduatoria nazionale per tassi di crescita delle imprese. Se si fa riferimento alle forme giuridiche a crescere in termini sono le società di capitali (+2.045 unità, con un tasso di sviluppo positivo pari al 6,45%), seguite dalle ditte individuali che presentano un saldo di 540 imprese in più rispetto alla rilevazione anno 2015, facendo registrare un tasso di crescita positivo pari allo 0,45% e dalle alle altre forme, sostanzialmente cooperative e consorzi, che con un saldo di 170 imprese fanno registrare un tasso di sviluppo pari al 2,47%. Unico saldo negativo, quello delle società di persone che con 359 imprese in meno rispetto alla precedente rilevazione, fanno registrare un tasso di crescita negativo pari al -1,59%. L’analisi di dettaglio dei principali indicatori della nati-mortalità delle imprese nella regione per il 2016, fa rilevare che il saldo positivo regionale, è influenzato soprattutto dai tassi di crescita registrati dalle imprese della provincia di Crotone (1,83%)e Vibo (+1,81%). Bene anche le restanti province calabresi, che si posizionano tra i primi 20 posti della graduatoria nazionale. Il tessuto imprenditoriale calabrese è composto in misura prevalente da imprese che operano in attività di tipo tradizionale ed in particolare, il 32% nel commercio, il 17% (Agricoltura); il 17,1% (altre attività) e l’11,7% (Costruzioni). Esigua la percentuale degli altri settori, 7,3% (Manifatturiero); il 6,9% (Turismo e Ristorazione) mentre le Imprese non classificate rappresentano l’8% dello stock delle imprese calabresi al 31 dicembre 2016.