Interrogazione del consigliere regionale Mammoliti sulla riattivazione del “Tavolo Istituzionale Servizio Idrico Integrato”
Arriva la convocazione delle organizzazioni sindacali da parte della Regione in merito alla riattivazione del “Tavolo Istituzionale Servizio Idrico Integrato” al fine di tutelare i lavoratori presenti nelle gestioni esistenti e all’interno dell’indotto storico di Sorical. A chiedere notizie in merito era stato il consigliere regionale del Partito democratico Raffaele Mammoliti che aveva depositato una interrogazione ad hoc proprio per avere notizie in merito. Le organizzazioni sindacali sono state convocate per il 19 giugno, e il consigliere Mammoliti ha espresso il proprio apprezzamento per le decisioni assunte nella direzione di affrontare le problematiche sollevate.
“Con Legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 – “Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente”, la Regione Calabria ha inteso dettare norme sulla regolazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica relativi al settore dei rifiuti urbani e al servizio idrico integrato – ricorda Mammoliti nell’interrogazione – per l’esercizio associato delle funzioni pubbliche relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti urbani, previste dal decreto legislativo n. 152 del 2006 e già esercitate, rispettivamente, dall’Autorità Idrica della Calabria (AIC) di cui alla legge regionale n. 18/17 (Disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico integrato) e dalla Comunità d’ambito territoriale ottimale di cui alla legge regionale n. 14/14 (Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria), la citata legge, all’art. 4, ha istituito l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria (Arrical) cui partecipano obbligatoriamente tutti i Comuni della Calabria e la Città metropolitana di Reggio Calabria”.
“Lo lo stesso art. 4 prevede che l’Autorità eserciti le proprie funzioni per l’intero ambito territoriale ottimale costituito, ai sensi dell’art. 3, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza di cui al comma 1 dell’art. 118 della Costituzione, dall’intero territorio regionale. Con riferimento al Servizio idrico integrato, l’Art. 18-bis (Disposizioni transitorie in merito) prevede, al comma 2, che l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria definisce, entro sessanta giorni dall’individuazione del gestore unico, l’elenco delle società degli enti locali e degli altri organismi pubblici che possono essere conferiti nella società SORICAL S.p.A., gestore unico del Servizio idrico integrato, per la necessaria integrazione. Pertanto, lavoratori e competenze oggi in capo agli enti locali e/o a consorzi e società partecipate dagli stessi dovranno essere trasferite all’Arrical per lo svolgimento dei compiti assegnati”, spiega ancora il consigliere regionale del Pd nel corpo della interrogazione riferendo anche i principali articoli di riferimento della riforma.
“Con Decreto del Commissario straordinario n. 54 del 29/12/2022, sono stati affidati ad un professionista esterno i Servizi di supporto e assistenza specialistica in materia di organizzazione e gestione del personale, nei quali rientra anche la definizione dell’assetto organizzativo dell’Autorità. In data 27.03.2023, sulla base della relazione del professionista incaricato, il Commissario straordinario con proprio provvedimento ha approvato la macro organizzazione dell’Autorità, costituita dalle strutture organizzative di massima dimensione – ricorda ancora – data 23.05.2023, Filctem CGIl, Femca CISL e Uiltec UIL, hanno chiesto, in relazione al quadro normativo di riferimento per la riforma del settore e alla luce del cronoprogramma di subentro di Arrical aggiornato il 22 febbraio 2023, la riattivazione del “Tavolo Istituzionale Servizio Idrico Integrato, condiviso il 9 dicembre 2022 alla presenza del Presidente della Giunta regionale” al fine di tutelare i lavoratori presenti nelle gestioni esistenti e all’interno dell’indotto storico di Sorical. La richiamata richiesta appare del tutto condivisibile alla luce non solo della necessità di tutelare i livelli occupazionali e, con essi, esperienze e professionalità maturate, ma anche di assicurare che il complesso trasferimento delle competenze avvenga in maniera tempestiva e, soprattutto, ordinata”.