Internet ci aiuti a riapprezzare il piacere della scoperta e della curiosità

Come di consueto, anche quest’anno Google ha rilasciato la lista delle parole più cercate in Italia. Quelle emergenti del 2014 spaziano di argomento in argomento, al primo posto troviamo: ”mondiali 2014” seguito da “iPhone 6” passando poi da “Robin Williams” fino ad arrivare a “grande fratello”. Urge, ora, una riflessione. Nel 1991, al Cern di Ginevra, quando i ricercatori ideavano un metodo per trasferire dati sperimentali, condividere ricerche e comunicare più velocemente, non immaginavano minimamente l’influenza e le quasi infinite potenzialità che aveva il World Wide Web, soprattutto perseguendo lo scopo per cui era nato: condividere lo scibile umano per velocizzare e favorire il progresso. C’è da rilevare che attualmente, quasi in contemporanea con Google, sono usciti i risultati di un sondaggio di Eurobarometro condotto sul tema “Accesso/partecipazione alla cultura”, che colloca in 23esima posizione la Penisola di Dante, D’annunzio, Leonardo, Umberto Eco e altre personalità considerate di spicco dai secoli più lontani fino ai nostri giorni. E’ possibile che ancora oggi, dopo 24 anni, non ci si sia resi conto della potenza di questi strumenti – finalmente – alla portata di tutti? L’utilizzo di internet è capillare nella società, trasversale e per lo più uniforme in tutte le fasce di popolazione (a parte i più anziani non alfabetizzati), tanto è vero che l’Onu lo ha inserito nei diritti fondamentali dell’uomo. Sembra incredibile che, un mezzo contenente la quasi totalità dello scibile umano, possa essere utilizzato troppo spesso in maniera esclusivamente superficiale e distratta. I navigatori prediligono argomenti dalla trattazione sempre più futile e leggera (per carità, scelta legittima seppur non sempre condivisibile) rispetto a quelli di attualità che riguardano società, politica e comprensione del mondo in cui viviamo. Internet ci permette di acquisire informazioni funzionali alla formazione di schemi di azioni, di comportamenti ragionati, consapevoli e difficilmente influenzabili, ma non dobbiamo mai dimenticare di adoperare il nostro senso critico individuale. La speranza è che con i mezzi che abbiamo la fortuna di avere, con la possibilità di sapere teoricamente tutto e di condividere le nostre conoscenze con gli altri, si possa tornare ad apprezzare il piacere della scoperta e della curiosità, condizioni fondamentali da affiancare alla tecnologia e alla potenza dei mezzi a nostra disposizione, per favorire il progresso sociale a partire da quello individuale.
Tommaso Stanizzi