Inchiesta “Corvo”, a giudizio ex consigliere regionale calabrese

Inchiesta “Corvo”, a giudizio ex consigliere regionale calabrese

 

L’ex consigliere regionale della Calabria Claudio Parente, di Forza Italia, e due consiglieri comunali di Catanzaro della maggioranza di centrodestra, Giuseppe Pisano e Francesco Gironda, eletti con la lista “Officine del Sud”, collegata all’omonimo movimento politico fondato dallo stesso Parente, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e peculato. La decisione è stata presa dal Gup di Catanzaro Alfredo Ferraro. Il rinvio a giudizio dei tre esponenti politici era stato chiesto dalla Procura della Repubblica di Catanzaro a conclusione dell’inchiesta denominata “Corvo”, basata sulle indagini condotte dalla Guardia di finanza, riguardante la convenzione stipulata tra l’Amministrazione comunale e la società “Vivere Insieme”, fondata da Claudio Parente. Secondo l’accusa, Parente, dimessosi formalmente dalle cariche rivestite all’interno della società che aveva fondato, avrebbe mantenuto in realtà la gestione e il controllo di “Vivere Insieme”. Sempre secondo la Procura, rappresentata nel corso dell’udienza preliminare dal pm Graziella Viscomi, Parente, quando era ancora consigliere regionale, avrebbe assunto nella sua struttura due persone vicine ai consiglieri Pisano e Gironda in cambio del loro sostegno all’approvazione della delibera riguardante la convenzione tra il Comune e la società “Vivere Insieme”. Il processo a carico di Parente, Pisano e Gironda avrà inizio il 13 dicembre prossimo.

 

 

 

 

 

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