Incendi, gli ecologisti: “Stop alla caccia in Calabria”

Incendi, gli ecologisti: “Stop alla caccia in Calabria”

Sospendere la caccia almeno per un anno in Sardegna, Sicilia, Calabria dove gli incendi hanno causato già i danni più devastanti. Lo chiedono gli ecologisti del Gruppo d’Intervento Giuridico spiegando che possono farlo sia le Regioni sia il Ministero della Transizione Ecologica, in via sostitutiva, così come riconosciuto anche dalla Corte costituzionale. L’associazione ha inoltrato un’istanza ai ministri della Transizione Ecologica e delle Politiche Agricole, oltre che ai presidenti delle Regioni, con la richiesta di adottare il provvedimenti per la stagione venatoria 2021-2022 in modo da “evitare un gravissimo danno alle specie faunistiche”.

Tutti abbiamo visto – si legge in una nota dell’associazione ecologista – le drammatiche immagini dei devastanti incendi che hanno colpito e continuano a colpire pesantemente boschi, pascoli, campagne italiani, in particolare in Sardegna, in Sicilia e in Calabria. Vite umane perse, danni non ancora puntualmente stimati alle attività agricole e all’allevamento, terrificanti danni ambientali e alla fauna selvatica. Secondo i dati elaborati dall’ European Forest Fire Information System della Commissione europea, dall’1 gennaio al 14 agosto 2021 sono stati percorsi dal fuoco in Italia ben 120.166 ettari, un’estensione analoga alla città di Roma, con ben 472 incendi di grandi proporzioni (oltre 30 ettari bruciati). Nel 2021 sono italiani oltre un terzo dei boschi europei finora percorsi dal fuoco, pari a 358.024 ettari. Non vi sono ancora stime attendibili sui danni ambientali e alla fauna selvatica e il principio di precauzione prevede che una delle prime sensate cose da fare sia vietare la caccia, quantomeno nelle regioni maggiormente colpite.

 

 

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