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Il Tribunale del Riesame decide sulla libertà di Lucano

Il Tribunale del Riesame decide sulla libertà di Lucano

Si terrà martedì 16 ottobre alle ore 9 a Reggio Calabria l’udienza dinnanzi al Tribunale del riesame, che discuterà il ricorso presentato dai legali del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, finito agli arresti domiciliari nei giorni scorsi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti, nell’ambito dell’operazione “Xenia” condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Procura di Locri. Anche la Procura di Locri, diretta dal procuratore capo Luigi D’Alessio, ha presentato ricorso contro l’ordinanza del gip che ha concesso i domiciliari per quei due reati, ma non per altri capi d’accusa contestati dalla Procura. Il ricorso della Procura, che oggi sarà comunque rappresentata all’udienza, sarà discusso invece dal Riesame nei prossimi mesi. Anche il sindaco Lucano ha annunciato che oggi sarà presente all’udienza. Intanto a Riace c’è una calma apparente a Riace, tra i tanti migranti che ancora attendono di capire cosa accadrà loro dopo la decisione del Viminale di chiudere lo Sprar del paese. Tutti vogliono rimanere, come loro stessi hanno ribadito anche ieri al sindaco Lucano, ma gli interrogativi non mancano. A cominciare da dove potranno reperire il denaro necessario al loro sostentamento. Un problema al quale Lucano sta già pensando per trovare una soluzione alternativa. Oltre all’ipotesi di ottenere fondi dalla Regione, Lucano ne sta verificando anche altre. “Sta pensando a cose ulteriori – spiega il fratello del sindaco, Giuseppe Lucano – all’autosostentamento con il sistema dei laboratori ed il frantoio. Vedremo”. Si susseguono intanto le prese di posizione sulla vicenda. “Il provvedimento del Ministero dell’Interno con il quale si pone fine ad una procedura in corso, si revocano i finanziamenti e si dispone il trasferimento di tutti i 200 migranti ospiti del borgo di Riace, è un pericoloso atto di autolesionismo” e “assume una valenza politica perché pone fine al modello Riace, una esperienza straordinaria che coniuga l’integrazione dei migranti con la rivitalizzazione del tessuto civile e dell’economia dei luoghi di accoglienza: un modello di convivenza felice fra il popolo dei migranti e la popolazione italiana che è stato studiato e apprezzato sul piano internazionale”. “Per questo ad essere danneggiati dal provvedimento saranno, insieme agli stranieri che vanno via, gli italiani che restano”. Lo affermano in una nota congiunta Articolo 21, Asgi- Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, Cild-Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Giuristi Democratici, Libertà e Giustizia, Magistratura democratica, Rete dei Comuni Solidali, Volere la luna – Laboratorio di cultura politica e di buone pratiche, secondo i quali “il decreto del Ministero dell’Interno interviene creando un inaccettabile corto circuito fra la legalità costituzionale e la legalità delle prassi amministrative.”

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