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Il sindacato giornalisti della Calabria: “Gli esuberi la peggiore risposta dell’Ansa alla crisi”

Il sindacato giornalisti della Calabria: “Gli esuberi la peggiore risposta dell’Ansa alla crisi”

REGGIO CALABRIA. “Il piano editoriale dell’Ansa, che prevede 65 esuberi da gestire dal 1 luglio con ricorso alla cassa integrazione o al contratto di solidarietà, rappresenta la peggiore risposta che un’azienda seria possa dare alla crisi”. Lo afferma il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi. “Le previsioni di bilancio che, alla fine del 2015, vedrebbero l’azienda chiudere con un passivo di circa 5 milioni di euro – prosegue – non possono autorizzare l’azienda a tagliare l’unica vera risorsa: il capitale umano che, grazie alla professionalità capillarmente diffusa sul territorio, ha sempre assicurato alla principale agenzia di stampa prestigio e autorevolezza derivanti dalla qualità dell’informazione, condizione essenziale per rimanere sul mercato. In una società sempre più inflazionata da notizie incontrollate ridurre il lavoro giornalistico equivale, infatti, solo a spianare la strada alle notizie spazzatura derogando al principio fondamentale dell’informazione. L’azienda non può pensare di ricorrere a nuovi e invasivi ammortizzatori sociali dopo aver disatteso gli impegni sottoscritti negli accordi sindacali per il precedente stato di crisi. Così come non possono passare sotto silenzio le responsabilità pesantissime del Governo Renzi nei confronti dell’editoria. Un atteggiamento irresponsabile in un mercato editoriale devastato dalla crisi”. “In nome della spending review – sottolinea Parisi – il Governo non può continuare a falciare contributi, pubblicità istituzionale e abbonamenti ai giornali e alle agenzie di stampa, favorendo di fatto il proliferare di aziende pirata che devastano il mercato e sono causa della concorrenza sleale. E nel contempo non può continuare a destinare le poche risorse disponibili senza pretendere i Durc di correttezza contributiva, ma anche retributiva, da parte delle aziende. Senza provvedimenti e azioni serie e incisive si ottiene un solo risultato: alimentare e favorire la concorrenza sleale agli editori seri che, invece, investono nelle risorse umane e credono nella qualità dell’informazione, ma sono costretti a chiudere e licenziare”. “Il Sindacato Giornalisti della Calabria, nell’esprimere piena solidarietà ai giornalisti impegnati in questa delicatissima vertenza – conclude Parisi – sosterrà, assieme alla Fnsi, tutte le iniziative di lotta a tutela dei livelli occupazionali e nel rispetto dei cittadini che dalla stampa pretendono, giustamente, qualità e tempestività”.

 

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