Il saluto del Procuratore Lombardo: “Resto un uomo delle istituzioni”

CATANZARO. “Mi ritengo un uomo delle istituzioni e come tale ho sempre agito, avendo come fine ultimo il bene dello Stato”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo incontrando i giornalisti nel Palazzo di Giustizia per un saluto di commiato in vista del pensionamento dal primo gennaio. “Quando sono arrivato a Catanzaro – ha aggiunto Lombardo – sapevo della situazione di difficoltà della Procura ed ho deciso di agire basandomi su tre pilastri: efficacia, efficienza e trasparenza e spero di avere raggiunto questo obiettivo. Quel che è certo è che la Procura ha raggiunto risultati importanti”. Al riguardo il procuratore Lombardo ha ricordato le indagini della Dda del capoluogo sulla faida nel soveratese e quelle sulle cosche di ‘ndrangheta di Lamezia Terme dove, ha detto, “le inchieste hanno creato le condizioni per avere legalità su quel territorio”. Lombardo ha citato le inchieste su Cosenza e la provincia e quelle sulla cosca del Crotonese capeggiata dal boss Nicolino Grande Aracri.