Il capogruppo M5S, Tavernise: “Ancora niente Tfr per i pensionati dei Consorzi”

“Quali iniziative si intendono assumere per garantire i diritti dei dipendenti degli undici Consorzi di bonifica soppressi andati in pensione, assicurando che da parte del Consorzio di bonifica della Calabria o dalle gestioni liquidatorie degli undici ex Consorzi di bonifica ci sia nei confronti dei medesimi lavoratori la corresponsione del trattamento di fine rapporto in tempi ragionevoli e giusti, per come la legge prevede? Questa la domanda alla base dell’interrogazione che ho inoltrato al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, per chiarire una volta per tutte questa incredibile vicenda”. Lo afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle Davide Tavernise. “I lavoratori degli ex Consorzi di bonifica andati in pensione e le loro famiglie – prosegue – vivono uno stato di disagio, non potendo fare affidamento su somme che ritenevano sicure, pur avendo versato negli anni i contributi dovuti, con inevitabili ripercussioni, quali le difficoltà incontrate nel sostenere spese mediche urgenti, legate anche all’età avanzata, o nel garantire il prosieguo del percorso di studi dei propri figli. Dopotutto il Tfr è un credito che sorge con la costituzione del rapporto, matura nel corso del suo svolgimento, diventa esigibile alla cessazione e deve essere erogato dalla data di messa in quiescenza, nei tempi tecnici necessari che mai possono diventare anni e anni, come nel caso in questione”. I Consorzi non hanno accantonato i fondi Tfr per i lavoratori e non hanno versato i contributi Inps previsti. I dipartimenti regionali avrebbero dovuto ‘istituire un tavolo tecnico con Inps per un accordo transattivo per i debiti maturati da parte dei Consorzi in relazione ai contributi non versati verso l’ente previdenziale’ e la Giunta regionale avrebbe dovuto reperite le risorse finanziarie da destinare in un fondo vincolato per il pagamento dei Tfr e per la contribuzione Inps. “Ad oggi, però -conclude Tavernise- oltre agli annunci della Giunta Occhiuto nessuna soluzione al problema è stata trovata, la questione resta irrisolta con grave danno per i lavoratori interessati e le loro famiglie”.