Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Il 2025 sarà l’anno del Ponte sullo Stretto? C’è l’incognita della Commissione europa

Il 2025 sarà l’anno del Ponte sullo Stretto? C’è l’incognita della Commissione europa

Il 2025 dovrebbe essere l’anno del Ponte sullo Stretto, ma restano alcune cose da chiarire. Anzitutto, se ci dovrà essere un passaggio in Commissione europea prima del Cipess. Secondo, quando si avrà accesso al dettaglio dei costi della maxi-opera. A dirlo all’Ansa è Elio Conti Nibali, membro dell’associazione ‘Invece del Ponte’, che avverte: “alcuni particolari non hanno consentito al governo di approvare il progetto entro il 2024”. “Il parere della commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente è chiarissimo”, dichiara l’attivista, riferendosi alla parte in cui viene espresso “parere negativo con riferimento alla Valutazione di Incidenza Appropriata (Livello II) per i siti ZPS ITA030042 (Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina Stretto), ZPS IT9350300 (Costa Viola) e ZSC IT9350172 (Fondali da Punta Pezzo a Capo dell’Armi)”. Non essendoci “soluzioni alternative rispetto a quella prospettata” per tutelare queste aree importanti dal punto di vista ambientale, prosegue il parere, “è stata redatta una Valutazione di Incidenza di Livello III, al fine di delineare ogni necessaria misura di compensazione” da mettere in atto, con relativa indicazione di legge. Nei casi in cui viene fatta questa valutazione, commenta Conti Nibali, “è necessaria un’autorizzazione in deroga da parte della Commissione Europea”. Si riferisce alla legge di attuazione della direttiva Habitat, in cui è scritto che “qualora nei siti ricadano tipi di habitat naturali e specie prioritari (ed è questo il caso, ndr), il piano o l’intervento di cui sia stata valutata l’incidenza negativa sul sito di importanza comunitaria, può essere realizzato soltanto con riferimento ad esigenze connesse alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica o ad esigenze di primaria importanza per l’ambiente”, oppure, “previo parere della Commissione europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico”. Si tratta di un eventuale ostacolo al sì del Cipess che è presente anche all’interno del ricorso congiunto al Tar del Lazio presentato dal Comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. E per cui si attende l’udienza il prossimo 14 gennaio. Tra le osservazioni di Conti Nibali, anche “l’assenza a oggi di una quantificazione certa e dettagliata dei costi dell’opera -afferma-. Non si fa indicando cifre sommative per voci complessive. Ogni progetto definitivo che si rispetti è corredato da documenti estimativi. L’analisi costi-benefici riportava la cifra complessiva (con una articolazione per voci di massima) di 13,5 miliardi, al pubblico è stato negato di aver accesso ai documenti che consentissero una valutazione della affidabilità e qualità dei costi dell’investimento”.

 

 

 

desk desk