I sindaci di San Lucido, Castrolibero e Paola: “L’Alta Velocità non tradisca la fascia tirrenica”

I sindaci di San Lucido, Castrolibero e Paola: “L’Alta Velocità non tradisca la fascia tirrenica”

L’Alta Velocità non tradisca il Tirreno. E’ la posizione di Orlandino Greco, Giovanni Politano e Cosimo De Tommaso, sindaci rispettivamente dei comuni di Castrolibero, Paola e San Lucido che chiedono, è scritto in una nota, un incontro con l’Ad di Rete Ferroviaria Italiana SpA per “poter porre in essere un confronto concreto sulle scelte strategiche legate al progetto dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, anche in considerazione delle modifiche al tracciato per il lotto Praia-Paola”. “Confermando l’importanza di questa grande opera la cui portata non riguarda solo la provincia di Cosenza, ma tutta la Calabria – prosegue la nota – i tre sindaci ritengono che sia assolutamente necessario ben ponderare le reali esigenze dei territori interessati dal progetto dell’alta velocità, in ragione dei consistenti investimenti che serviranno per la sua realizzazione. Dopo 90 anni in cui il litorale tirrenico ha subito profonde trasformazioni legate, prima, ai lavori per la realizzazione della linea ferroviaria e, poi, alla difesa dell’infrastruttura, che hanno inciso drasticamente sulla conformazione di queste aree, non è possibile tradire le legittime aspirazioni di sviluppo e le potenzialità di crescita di tutti i centri che insistono in tale territorio”. “L’incontro – spiegano De Tommaso, Politano e Greco – servirà per ragionare congiuntamente su possibili soluzioni di raccordo tra le esigenze di sviluppo dei territori, ad oggi di fatto esclusi dal nuovo tracciato, ed il legittimo perseguimento degli obiettivi strategici di investimento da parte di Rfi. È inimmaginabile che non si pensi ad una proposta che non sia quella del potenziamento della linea tirrenica. È indispensabile un confronto, anche serrato, atto ad individuare ogni possibile intervento che tenga conto di ciò di cui i territori realmente necessitano e di ciò che effettivamente può essere fatto per massimizzare le ricadute positive di un così consistente investimento infrastrutturale, affinché esso sia strategico per l’economia di un’intera regione”.

 

 

 

 

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