Cgil-Cisl-Uil chiedono un incontro con la Regione Calabria: “Serve chiarezza sul futuro dei dipendenti Corap”
E’ indispensabile un incontro con le organizzazioni sindacali sul destino dei 76 lavoratori del Corap, il consorzio regionale sulle attività produttive. Lo chiedono i segretari generali di Fp Cgil Calabria, Cisl FP e Uil Fpl Calabria, Alessandra Baldari, Luciana Giordano e Antonio Bartoletti. Ciò, è scritto in una nota, per capir ecome la Regione Calabria “intende collocare i suoi dipendenti e le funzioni strumentali in capo al Consorzio”. I sindacati, si fa rilevare, ad oggi, non sono stati ricevuti né dall’assessore al ramo né dal presidente, “nonostante le numerose richieste, l’ultima in ordine di tempo del 12/10/2022 alla quale risponde solo il commissario liquidatore rinviando l’incontro a data da definire”.
Risulta quindi palese, si legge nel documento, “il disconoscimento del confronto con le parti sociali.Attualmente l’ente è in liquidazione coatta amministrativa, svolgendo la gestione in esercizio provvisorio ed in continuità di tutte le importanti funzioni ambientali ed urbanistiche.Nell’esecuzione della procedura liquidatoria – si sostiene – in data 30/09/2022 è stato depositato lo stato passivo, successivamente modificato in data 28/10/2022, al fine di accogliere alcune osservazioni e rettificato in data 31/10/2022 per consolidare, ad inizio dicembre, l’efficacia dello stato passivo. Ora, se la procedura di LCA procede, a cura del Commissario, nella sua esecutività formale, non è procrastinabile – osservano i sindacati – il confronto per il trasferimento delle funzioni e dei dipendenti in modo da garantire la continuità lavorativa e la prosecuzione dei servizi in un Ente di cui la Regione determinerà l’istituzione. I dipendenti, già dal 2019 sono allo stremo a causa dei diversi ed i contraddittori effetti delle molteplici scelte regionali, non si può più lavorare in queste condizioni, c’è bisogno di una decisione e di una programmazione Oggi si pretende chiarezza da parte della Regione Calabria, in questi gironi il management aziendale è impegnato lavorando a stretto contatto con la Regione Calabria per definire “il dopo Corap”, tutto ciò, in mancanza di un sereno confronto con le parti sociali, anche attraverso tavoli istituzionali alla presenza delle organizzazioni sindacali”.
Tale situazione, a parere dei sindacati, “genera molta confusione e preoccupazione da parte dei dipendenti che temono, tra l’altro, che tutto venga gestito non in modo corretto e meritocratico ma con favoritismi e clientele.Inoltre, a tutto ciò – è scritto – aggiungiamo che il protrarsi della gestione in continuità e nei termini dell’esercizio provvisorio, rischia di gravare sulla realizzazione dell’attivo della procedura, appesantendo le spese della gestione in continuità”.