Sindacati il nove febbraio a Roma per chiedere un confronto sul Sud

 

CATANZARO. “Il 9 febbraio manifesteremo in migliaia a Roma dalla Calabria per chiedere al Governo di aprire un confronto con Cgil, Cisl e Uil”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato. “Il reddito di cittadinanza e quota 100 – aggiunge – sono provvedimenti che aiutano a contrastare la povertà e a far accedere alla pensione migliaia di lavoratori, ma occorre superare definitivamente la legge Fornero. Il Mezzogiorno ha necessità di infrastrutture, reti di collegamento, di un piano di sviluppo nelle Zone economiche speciali con le partecipate pubbliche e sostegno al sistema delle imprese sane che vogliono investire sul capitale umano e sul lavoro. Al Mezzogiorno – rileva Sposato – servono investimenti sulla legalità, un piano di investimenti pubblici, serve aprire i cantieri, istruzione, cultura, sanità, lavoro, per i giovani, un fisco equo e solidale per superare le disuguaglianze. Serve aprire una vera questione salariale e combattere sfruttamento e caporalato”. Secondo Sposato, inoltre, “occorre scongiurare l’ipotesi del regionalismo differenziato che provocherà una frattura nel Paese e ne metterà a rischio la coesione. In Calabria, inoltre, c’è una escalation criminale che mette a rischio il sistema economico e sociale. Occorrono – conclude il segretario della Cgil calabrese – misure immediate da parte del Governo per contrastare concretamente la ‘ndrangheta”. E con ben otto pullman in partenza dalla Calabria, la Cisl Magna Graecia prenderà parte alla manifestazione nazionale unitaria in programma per sabato 9 febbraio a Roma. A darne notizia è il segretario generale dell’Ust Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone. “L’iniziativa che si svolgerà principalmente in piazza San Giovanni – spiega una nota – nasce dall’esigenza di mettere un punto fermo facendo sentire, forte la voce del sindacato rispetto ai temi cari agli italiani in questa delicata fase della storia del Paese”. Secondo Mingrone, “l’iniziativa di sabato sarà l’occasione per rilanciare e sollecitare l’attenzione del governo centrale sui temi del lavoro, degli investimenti pubblici, delle politiche fiscali giuste ed eque, rivalutazione delle pensioni, del welfare, della sanità, dell’istruzione, della Pubblica Amministrazione e del rinnovo dei contratti pubblici. Chiaramente centrali dovranno essere altri due argomenti: i giovani e il Mezzogiorno”.

 

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