I sindacati calabresi: “Il Governo ci ascolti, fermiamo le stragi sul lavoro”

“Questa giornata di mobilitazione nazionale voluta unitariamente da Cgil, Cisl e Uil per un patto per la salute e la sicurezza sul lavoro, una giornata particolarmente significativa nel tempo della pandemia, è il segnale di un Paese che vuole cambiare”. Lo ha detto Andrea Cuccello, segretario confederale della Cisl, concludendo a Cosenza l’assemblea sit-in indetta dalle Federazioni del Pubblico Impiego territoriali di Cgil, Cisl e Uil all’insegna del tema “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”. La manifestazione è stata aperta dagli interventi dei Segretari di Fp Cgil Cosenza Teodora Gagliardi, Fp Cgil Castrovillari Vincenzo Casciaro, Cisl Fp Pierpaolo Lanciano, Uil Fpl Susanna De Marco e UilPa Rocco Gallo, che hanno proposto un minuto di silenzio nel ricordo di tutti i morti sul lavoro in questo tempo di pandemia. “La data del 20 maggio per l’iniziativa di oggi non è casuale – hanno sottolineato – perché in questo giorno, nel 1970, venne approvato lo Statuto dei lavoratori. E oggi è necessario un nuovo patto del lavoro che ponga al centro la sicurezza delle persone in tutti i luoghi di lavoro. Anche nelle pubbliche amministrazioni la pandemia ha messo in luce tutte le criticità in materia di sicurezza: basti pensare ai contagi nella polizia locale e in quella penitenziaria, negli enti locali; agli operatori sanitari (medici, infermieri, ausiliari) che nell’emergenza pandemica hanno dato la vita per curare i pazienti o sono comunque stati contagiati”. “Ogni morto sul lavoro – hanno sottolineato – è un morto di troppo e i dati sugli incidenti sono preoccupanti mentre proprio a causa della pandemia ci è resi conto dell’importanza della sicurezza. Mai come oggi l’emergenza ha fatto comprendere, infatti, la rilevanza degli accordi in materia di salute sui luoghi di lavoro, della necessità di aumentare controlli e vigilanza anche ampliando gli organici degli ispettori Inail e degli ispettori del lavoro. Le risorse del Recovery fund devono essere indirizzate anche verso gli investimenti in materia di sicurezza, verso la formazione e le tecnologie innovative. E i sindacati sapranno essere parte attiva sui posti di lavoro per vigilare sul rispetto delle normative vigenti, per valorizzare la contrattazione come misura di prevenzione, affinché sia applicato il dettato costituzionale della tutela del lavoro in tutte le sue forme. L’assemblea ha visto anche gli interventi dei segretari generali provinciali di Cgil Umberto Calabrone, Cisl Giuseppe Lavia e Uil Roberto Castagna. “Il pubblico impiego – hanno sottolineato – è il motore del Paese, come abbiamo visto durante l’emergenza Covid-19, e deve essere sostenuto in questo sforzo per il bene della collettività”. “Il PNRR – ha detto ancora il segretario confederale Cisl Cuccello – ci consentirà di investire grandi ricorse per lo sviluppo, ma al centro di ogni idea e progetto di sviluppo deve esserci la vita delle persone. Troppi morti sul lavoro fermano esistenze persone e rovinano famiglie: 1270 nel 2020, in aumento rispetto al 2019 e con una tendenza in crescita per il 2021; troppi incidenti invalidanti. Non siamo numeri: deve crescere la cultura della sicurezza e della legalità”.