Si è insediato Lupacchini, nuovo Pg presso la Corte d’Appello di Catanzaro (VIDEO)

CATANZARO. Si è insediato ufficialmente il nuovo procuratore generale presso la Corte d’appello di Catanzaro, Otello Lupacchini. La presa di possesso dei nuovi uffici è avvenuto nel corso di una cerimonia svoltasi nell’aula del Crocefisso del palazzo di giustizia del capoluogo calabrese. Lupacchini, che è stato nominato pg della Corte d’appello catanzarese lo scorso 6 ottobre dal Csm, subentra a Raffaele Mazzotta, andato in pensione a luglio. Il nuovo procuratore generale di Catanzaro, in magistratura dal 1979, vanta un lunghissimo curriculum. In passato si è occupato di fatti di cronaca di notevole risonanza sul piano nazionale, come gli omicidi del pm Mario Amato, del banchiere Roberto Calvi, del generale americano Lemmon Hunt e del professor Massimo D’Antona, la strage di Bologna, la strage brigatista di via Prati di Papa, i delitti della Banda della Magliana. Lupacchini ha rivestito anche il ruolo di ispettore del ministero di Grazia e Giustizia, lavorando in questa veste anche in Calabria. Tra gli altri incarichi svolti anche quello di consulente delle Commissioni parlamentari Antimafia e Mitrokin.
“Il mio obiettivo è evitare l’eccesso di burocratizzazione dell’attività di magistrato” ha affermato il neo procuratore generale. La cerimonia, presieduta dal presidente della Corte d’appello, Domenico Introcaso, ha visto la presenza di moltissimi magistrati del distretto, tra cui il predecessore di Lupacchini, Raffaele Mazzotta, oggi in pensione, il presidente del tribunale di Catanzaro Vetrone e il procuratore della repubblica Nicola Gratteri: tra gli altri, a salutare l’arrivo del nuovo pg anche il presidente della Conferenza episcopale calabra, monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, il presidente della Regione, Mario Oliverio, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, il sindaco del capoluogo, Sergio Abramo, il rettore dell’Università “Magna Graecia”, Giovanbattista De Sarro. A tutti loro Lupacchini ha rivolto un saluto di ringraziamento auspicando “collaborazione, quella collaborazione che da parte mia non mancherà”. Il nuovo procuratore generale si è poi detto “lieto di essere qui in questo territorio ricco di meravigliose risorse umani, sociali, culturali e imprenditoriali, un territorio purtroppo piagato da virulenti fenomeni di criminalità organizzata”, rimarcando poi “i valori che ispirano la mia attività, giustizia e libertà, due parole che – ha proseguito Lupacchini – ogni volta che entro noto nell’epigrafe della statua di marmo collocata all’ingresso del palazzo di giustizia di Catanzaro”.
Quindi, Lupacchini ha illustrato il suo programma alla guida della Procura generale della Corte d’appello di Catanzaro: “E’ mia ferma intenzione – ha spiegato l’alto magistrato – che l’ufficio si ispiri ai principi fondamentali del rispetto delle norme del giusto processo, e questo implicherà un progetto organizzativo tale da garantire la correttezza, l’imparzialità e l’efficacia della nostra azione, un progetto organizzativo che non sia calato dall’alto ma veda l’apporto di tutte le componenti. E’ mia ferma intenzione inoltre fare in modo che tra Procura generale e procure del distretto ci sia la massima collaborazione. E soprattutto – ha detto ancora il nuovo procuratore generale di Catanzaro – voglio evitare l’eccesso di burocratizzazione dell’attività di magistrato, perchè questo frusterebbe le esigenze del sistema. Voglio dunque evitare che il burocrate finisca con il sopprimere il magistrato che è in me”. Infine, dopo la cerimonia, rispondendo a una domanda dei giornalisti su quale clima abbia riscontrato negli uffici giudiziari di Catanzaro, Lupacchini ha affermato: “Ho notato entusiasmo, poi – ha concluso il procuratore generale – bisognerà verificare sul campo se si tratta di un entusiasmo di facciata o semplicemente la maschera della rassegnazione”.