Girifalco, gli alunni dello “Scopelliti” scrivono al sindaco

GIRIFALCO (CZ)/ “Vi ringrazio di cuore per la bellissima lettera che mi avete mandato. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal forte senso civico che traspare dalle vostre parole e dall’amore per il vostro paese”. Comincia così una lettera del sindaco di Girifalco, Pietrantonio Cristofaro, in risposta agli alunni della quinta A, Scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Scopelliti” che, nei giorni scorsi, hanno sentito l’esigenza di esprimere, in un momento particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia, i loro bisogni.
E non è la prima volta che la classe quinta, sapientemente guidata dall’insegnante Lorenza Pavone, cerca di stabilire un contatto con chi governa il territorio, contatto che ha sempre trovato positivo riscontro. I bambini esprimono all’Amministrazione comunale il desiderio di un Assessorato alla “gentilezza”, di un giardino delle donne, di un rifugio per i cani che non hanno una casa, di spazi verdi più gradevoli e accoglienti e finanche, con commovente ingenuità, di un centro commerciale per aiutare i più giovani a trovare un posto di lavoro.
Il sindaco Cristofaro ha risposto puntualmente a tutte le richieste, dimostrando di sapere parlare la loro lingua e assicurando l’impegno suo e della Giunta da lui guidata, di realizzare i sogni dei piccoli alunni del Comprensivo. Non ha esitato poi a congratularsi con gli stessi per la loro diligenza nell’affrontare le regole imposte in questo momento storico, per la capacità di adattamento, spronandoli a resistere ancora un po’, ora che si dovrebbe iniziare ad intravedere la luce alla fine del tunnel. Insomma, una vera lezione di educazione civica che tutti noi adulti, dovremmo prendere come esempio.
Tutto ciò è potuto accadere grazie al fatto che i bambini hanno trovato nella scuola chi traduce il loro malessere in qualcosa di positivo, trasformandolo in un importante momento di crescita, in questo caso grazie alla sensibilità della docente Pavone che sempre ha cercato di decodificare i messaggi che i bambini non riescono ad esprimere a parole, affinchè la scuola diventi non solo uno strumento di semplice trasmissione di nozioni, ma maestra di vita.