Giornata di sangue nel Crotonese: due omicidi

Giornata di sangue nel Crotonese: due omicidi

Due omicidi nel giro di 24 ore nel Crotonese, uno in città nella tarda serata di giovedì ed un altro ieri pomeriggio in un centro poco distante dal capoluogo, Isola Capo Rizzuto. L’omicidio accaduto a Crotone è stato risolto nell’immediatezza dalla Polizia di Stato, con l’arresto dei due responsabili, mentre per il secondo le indagini, che si presentano più complesse rispetto a quello accaduto nel capoluogo, sono state appena avviate. La vittima dell’omicidio di Crotone è Stefano D’Arca, di 54 anni, con precedenti per furto e per droga. D’Arca è stato ucciso davanti ad un bar del centro storico. Per il suo assassinio la Squadra mobile di Crotone ha arrestato, con l’accusa di omicidio in concorso, Francesco Pezziniti, di 77 anni, e Giuseppe Cortese, di 29, nonno e nipote. Il movente, secondo quanto è stato spiegato dagli investigatori, sarebbe da collegare ad una reazione per un comportamento incontrollato della vittima, che senza alcun motivo si era abbandonato ad atti di danneggiamento all’interno del bar, provocando la reazione dapprima di Giuseppe Cortese e poi del padre del giovane, che era anch’egli nel locale. Cortese si è poi recato a prendere una pistola a casa del nonno, una calibro 7.65 con matricola abrasa, e si è ripresentato davanti al bar. É a questo punto che la situazione sarebbe degenerata perché Pezziniti, come ha confessato egli stesso agli investigatori, ha strappato la pistola di mano al nipote ed ha sparato sette colpi contro D’Arca, cinque dei quali sono andati a segno. La morte di D’Arca è stata istantanea. Omicidio risolto, dunque. Ma resta il rammarico per la dinamica dei fatti che hanno preceduto l’omicidio di D’Arca e che potevano andare diversamente, evitando inutili spargimenti di sangue. Rammarico espresso in prima persona dal Questore di Crotone, Massimo Gambino. ““Sarebbe bastata una telefonata alle forze dell’ordine – ha detto il Questore – e probabilmente avremmo evitato che una persona venisse uccisa e due arrestate. Constatare che, in relazione ad un episodio grave, il titolare di un esercizio commerciale o un avventore non abbiano fatto una chiamata al 113 o al 112 mi amareggia. Ieri sera avevamo tre Volanti di turno in quella zona proprio perché abbiamo rafforzato il servizio di prevenzione. Invece ho dovuto constatare che la chiamata al 113 arriva dopo che i buoi sono scappati dalla stalle. Mi sento deluso e perdente per questo fatto. La cultura della legalità nasce dalla prevenzione e se noi cerchiamo di perseguirla in tutti i modi, è anche importante che ci sia un aiuto da parte dei cittadini”. La vittima dell’omicidio di Isola Capo Rizzuto è un imprenditore, Giuseppe Caterisano, di 67 anni. Una persona ha bussato alla sua porta di casa, contando presumibilmente anche sul fatto che viveva solo, e quando si è affacciato gli ha sparato contro alcuni colpi di pistola, uccidendolo all’istante. Caterisano, nel 2013, era stato arrestato per detenzione di arma clandestina e detenzione illegale di stupefacenti, ma, secondo quanto s’ipotizza, sarebbe da escludere che nel suo omicidio possa avere svolto un ruolo la criminalità organizzata.

 

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