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Gioia Tauro, Cgil: “Grave disimpegno Lcv ad investire”

REGGIO CALABRIA. “La decisione di LCV di non investire più a Gioia Tauro è gravissima. Non può essere accettato che una società che da oltre un anno ha contatti, incontri e discussioni con il Governo italiano e i suoi tecnici decida improvvisamente di rinunziare all’investimento in Calabria, stravolgendo quindi il progetto industriale originario. E nè può essere credibile che la decisione sia stata assunta dalla sola società LCV visto che Invitalia è da tempo a conoscenza dei dettagli del piano industriale, anche perchè tra contributi agevolati e a fondo perduto mette un investimento di 63 milioni complessivi”. Lo afferma in una nota la segreteria regionale della Cgil Calbria. “Dunque, Lcv Capital Management ritratta gli impegni presi con il governo – sottolinea la Cgil – stravolgendo una parte consistente del piano industriale e facendo perdere alla Regione Calabria circa 2 milioni di euro impiegati per la formazione del personale che potevano essere utilizzati in altro e più utile modo. Noi non vogliamo, però, mettere in discussione l’investimento a Modugno, anzi esprimiamo l’esigenza di garantire i lavoratori pugliesi. Ma abbiamo la consapevolezza di una responsabilità colpevole del Governo nazionale che si è limitato a prendere atto dello stravolgimento del piano industriale dopo che a luglio 2015 col ministero si erano presi accordi scritti e concreti. Il sottosegretario Bellanova si è dimostrata debole e senza proposte di recupero del progetto. Ma questa vicenda dimostra il totale disinteresse e disprezzo verso la Calabria da parte del Governo nazionale. Il Presidente del Consiglio Renzi promette sempre e non mantiene mai, annuncia e non rende reali e concrete le prospettive di rilancio dell’area industriale di Gioia Tauro. E questa decisione può anche rappresentare un ulteriore colpo allo sviluppo del Porto di Gioia verso cui il Governo nazionale ha dimostrato disinteresse. Per questo – conclude la Cgil Calabria – chiediamo che si convochi un tavolo alla Presidenza del Consiglio presieduto da Renzi per affrontare e risolvere questa gravissima situazione, altrimenti ci mobiliteremo”.

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