Gabrielli e la lotta al terrorismo: “Abbiamo un ottimo modello. I nostri apparati sono sempre stati all’altezza della situazione”
COSENZA. “Noi abbiamo un ottimo modello, che è un modello di grande integrazione tra il mondo del law enforcement (forze dell’ordine, ndr) e il mondo dell’intelligence. Anche nel recente incontro che abbiamo fatto a Lampedusa con i capi delle polizie dei Paesi Ue che si affacciano sul Mediterraneo, il modello italiano non è stato esposto al pubblico ludibrio, ma al pubblico plauso, perché è un modello vincente”. Lo ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, parlando all’Università della Calabria. Riguardo al fatto che l’Italia non ha subito atti di terrorismo, rispondendo a quanti si chiedono se si tratti di fortuna o di capacità delle forze dell’ordine, Gabrielli ha detto, sorridendo, che si tratta “dell’una e dell’altra; c’è un contesto, sicuramente, che ci favorisce, ma abbiamo anche apparati che sono all’altezza della situazione”. Questo, ha comunque precisato Gabrielli, non è “un atteggiamento di presunzione nei confronti di altri che, purtroppo, hanno problemi più seri dei nostri”, né vuol dire “essere al di fuori di una minaccia. Registriamo solo – ha aggiunto – ciò che è avvenuto, ma, ahinoi, non c’è nessuna ipoteca su quello che potrà avvenire”. “Io ho troppo rispetto per gli organi costituzionali, non faccio polemiche, ma ho semplicemente puntualizzato, rispetto ad alcune affermazioni che ho vissuto come offensive”. Lo ha detto Franco Gabrielli, capo della Polizia, parlando delle polemiche suscitate dall’inchiesta Consip. Gabrielli ha puntualizzato, in particolare, di non aver voluto polemizzare con il Consiglio superiore della magistratura riguardo alla necessità degli appartenenti alle forze dell’ordine di riferire ai loro superiori. ”Ho letto che la mia sarebbe stata una risposta veemente. Quando uno legge che c’è un tentativo fraudolento, siccome sono uno zappatore del diritto, – ha detto Gabrielli – tutto voglio apparire, anche dal punto di vista di correità, ma non come uno che froda. Mi sono semplicemente limitato a dire alcune cose. Ricordo a tutti, come al solito – ha sottolineato – abbiamo scomodato Montesquieu, che quella è una legge dello Stato, e siccome per me la legge vale più di ogni altra cosa, a quella mi attengo. Tutto il resto lo vivo con la serenità con cui vivo le cose, ma anche con l’obbligo morale di difendere la mia dignità e quella dell’amministrazione che rappresento”.
