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Finmeccanica, Caridi a Mucchetti: “Commissione ascolti i vertici”

Finmeccanica, Caridi a Mucchetti: “Commissione ascolti i vertici”

CATANZARO. Il senatore Antonio Caridi, del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, come annunciato qualche giorno fa, ha scritto una lettera al presidente della commissione Industria, commercio e turismo, sen. Massimo Mucchetti, per chiedere la convocazione dei vertici aziendali di Finmeccanica e Hitachi, in merito al nuovo accordo raggiunto nei giorni scorsi. “Dopo mesi di lunghe ed importanti trattative – ha scritto Caridi a Mucchetti – si è ufficializzata la vendita di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts, società controllate da Finmeccanica, al colosso giapponese Hitachi con un accordo da 1,9 miliardi di euro. Volge al termine il “cammino italiano” di due imprese protagoniste della storia industriale del nostro Paese ed eccellenze mondiali nella produzione di treni ad alta velocità e metropolitane. Come a lei noto, le società acquisite gestiscono importanti stabilimenti industriali nel Sud dell’Italia e, in particolare, a Reggio Calabria dove operano da decenni, con professionalità e dedizione, numerosi dipendenti qualificati delle ex officine Omeca, fiore all’occhiello dell’industria calabrese, oggi in grave affanno come tutto il comparto industriale italiano. I vertici di Finmeccanica e della conglomerata nipponica Hitachi hanno assicurato sulla stampa di voler mantenere il livello occupazionale oggi esistente, ovvero circa 2.000 lavoratori dei tre stabilimenti di Ansaldo Breda a Pistoia, Napoli e Reggio Calabria. Tuttavia, sollecitato dalle richieste di centinaia di lavoratori e dalle loro comprensibili preoccupazioni, sento il dovere di chiedere l’audizione dei vertici aziendali di Finmeccanica e Hitachi presso la Commissione da Te presieduta per illustrare i dettagli dell’operazione in questione”. “E’ necessario – conclude Caridi – che il management delinei le linee aziendali future, le prospettive di sviluppo e se intende effettuare nuovi investimenti a breve-medio termine per rafforzare l’indotto collaborando con le imprese locali”.

 

 

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