Ferrara: “Confindustria Calabria ha dimostrato di essere un interlocutore indispensabile riguardo alle politiche di crescita e di sviluppo”

Ferrara: “Confindustria Calabria ha dimostrato di essere un interlocutore indispensabile riguardo alle politiche di crescita e di sviluppo”
CATANZARO / “In questi 50 anni di storia della Confindustria calabrese credo che il nostro sistema abbia dimostrato sotto qualunque presidenza, in qualunque stagione, di aver svolto un ruolo di interlocutore indispensabile per la messa a fuoco, per l’approfondimento, per anche l’accompagnamento dei processi decisionali riguardo alle politiche di crescita e di sviluppo”. Lo ha detto Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria in occasione della celebrazione del mezzo secolo di attività dell’associazione degli industriali calabresi alla presenza del presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini.  “Credo che sia un bilancio assolutamente positivo -ha aggiunto Ferrara – e noi continueremo lungo questa strada. Tanti sono gli appuntamenti mancati e ad esempio il più recente rischia di essere questo Baker Hughes. Speriamo che ci possa essere uno spiraglio aperto, e di lottare fino in fondo per evitare che questo investimento non si faccia. E’ una partita troppo importante per la nostra regione, per i posti di lavoro, per l’indotto che potrebbe generare e anche soprattutto perché non dimentichiamo che è un investimento in tecnologie sostenibili e in quanto tale è un’iniziativa di importanza strategica europea nel sud Europa e qui nella nostra regione. Dobbiamo fare di tutto per poter fare in modo che questo investimento si metta a terra”.      “Certamente il sistema imprenditoriale calabrese – ha detto ancora il presidente regionale di Unindustria – sta dimostrando di essere un sistema reattivo, vivo. È evidente che però bisogna creare tutte le condizioni affinché questo sistema possa crescere. Significa operare sul sul contesto, quindi sulle infrastrutture, soprattutto della logistica e della mobilità. Sul capitale umano dobbiamo evitare di perdere i giovani, quelli più scolarizzati e istruiti che sono fondamentali per l’economia del futuro, che è fondata sull’economia della conoscenza e poi soprattutto sulla capacità amministrativa. E ancora: mettere a frutto tutte le dotazioni di fondi europei che arrivano alla nostra regione”.
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