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Feneal Calabria: “In elenco nel Recovery solo opere già finanziate”

Feneal Calabria: “In elenco nel Recovery solo opere già finanziate”

 

“E’ importante sfruttare al massimo le risorse messe a disposizione dall’Europa con il Recovery fund e per farlo è necessario avere una visione chiara di quale dovrà essere il futuro della Calabria”. Lo afferma Mariaelena Senese, Segretario generale della Feneal Uil Calabria, in riferimento alle opere infrastrutturali da realizzare nella regione inserite nel piano.”Il copia e incolla utilizzato per presentare al Governo le priorità infrastrutturali della Calabria da inserire nel Recovery plan italiano – continua la sindacalista – è l’ennesima ingiustizia consumata sulle spalle dei calabresi. Le opere collazionate nella proposta calabrese, infatti, altro non sono che infrastrutture già programmate e finanziate attraverso altre fonti di sostegno economico, con piani di valenza nazionale o europea. Il rischio insito in questa idea strampalata è quello di produrre solo un surplus di finanziamenti, una accavallamento pericoloso di fondi che, per paradosso, potrebbe affossare definitivamente la realizzazione di infrastrutture delle quali i calabresi avrebbero dovuto già beneficiare”.

Secondo Senese, “vi è la necessità di convocare il partenariato economico e sociale al fine di riprogrammare al meglio la dote ancora disponibile del Por Calabria 2014/2021 e, poi, percorrendo la stessa strada mettere mano ad una seria progettazione infrastrutturale per non disperdere in mille rivoli, o addirittura rischiare il disimpegno e la restituzione a Bruxelles dei finanziamenti europei, la programmazione 2021/2027. Ad oggi, nonostante le tante denunce pubbliche fatti in questi mesi dalla Feneal Uil Calabria, il governo regionale – sottolinea – ha ritenuto opportuno rimanere silente e non dare risposte ai cittadini calabresi”.

La Feneal Uil Calabria, conclude, “ha le idee ben chiare su quali possano essere le priorità infrastrutturali per la Calabria e l’amministrazione regionale non può più fare finta di nulla davanti ai nostri solleciti di incontro, davanti alle nostre proposte di ammodernamento ed efficientemente di un territorio che rischia, seriamente, di vedere allargarsi in maniera irrimediabile il divario con il resto del Paese”.

 

 

 

 

 

 

 

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