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Fase 2/ Catanzaresi sfruttano primo sabato senza lockdown. Dopo la serata nei locali, passeggiate e poca gente al mare

Fase 2/ Catanzaresi sfruttano primo sabato senza lockdown. Dopo la serata nei locali, passeggiate e poca gente al mare

Catanzaresi in giro per locali ad assaporare il primo sabato senza lockdown. I luoghi della movida del capoluogo calabrese sono tornati a popolarsi nella serata di ieri, con soprattutto i giovani a incontrarsi di nuovo davanti ad un aperitivo o una birra. Non tutti indossando la mascherina o rispettando il distanziamento. Inevitabilmente si è formato anche qualche assembramento, ma non tale da richiedere un intervento deciso delle forze dell’ordine che pure, proprio in concomitanza con il primo fine settimana post lockdown, avevano intensificato i controlli. E così il sabato sera è scivolato via in maniera tutto sommato tranquilla con un ritorno soft alle vecchie abitudini. Stamani, approfittando della bella giornata, molti hanno deciso di fare una passeggiata sul lungomare della frazione Lido ma pochi sono stati quelli che sono scesi sulla spiaggia dove cominciano a prendere forma i lidi balneari, anche se ombrelloni e lettini restano nei depositi. “Stiamo preparando la struttura – spiega Ivan Bellini, titolare del lido Anapi – ma per riaprire al pubblico stiamo aspettando direttive. Martedì dovrebbe esserci una riunione in comune e vediamo cosa viene fuori”. Ivan, con le norme sul distanziamento, stima di perdere il 40% di ombrelloni. La sua speranza è quella che il Comune possa assegnare ai lidi una porzione maggiore di spiaggia. “Al momento, però – dice – non ci sono novità. Perderemo dei posti anche nel locale. Al momento alcuni clienti ci hanno chiamato per confermare la loro presenza ma altri hanno disdetto. Speriamo solo di non farci male quando, tra una decina di giorni, dovremmo riaprire”. Oggi è stata anche la prima domenica con le chiese riaperte. Ed i fedeli hanno risposto presentandosi agli orari stabiliti dai sacerdoti e mantenendo il distanziamento, grazie anche ai simboli apposti sui banchi delle varie chiese cittadine.

 

 

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