Truffa alle assicurazioni: due arresti a Reggio Calabria
Orchestravano truffe a compagnie di assicurazioni, incassando ingenti rimborsi. Con le accuse di di associazione per delinquere finalizzata a reati di falso materiale e ideologico commessi anche da pubblici ufficiali, accesso abusivo a sistema informatico/telematico, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona e ricettazione, militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente ad agenti della Polizia Metropolitana, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale agli arresti domiciliari emessa dal Gip presso il Tribunale della città su proposta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria confronti di due persone del posto, entrambe operanti nel centro cittadino. “Golden insurance” il nome dato all’operazione.
Con la stessa ordinanza sono stati disposti l’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria nei confronti di un terzo uomo, anch’egli reggino, e il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un patrimonio di un valore complessivo superiore al milione di euro.
L’esecuzione delle misure cautelari rappresenta l’epilogo di indagini condotte dalla compagnia pronto impiego della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nonché dalla Polizia Metropolitana, che hanno riscontrato la presenza, sul territorio reggino, di un sodalizio criminale in grado di simulare numerosissimi sinistri, pianificati nei minimi dettagli e posti in essere dagli stessi sodali, attraverso un collaudato sistema di falsificazione della documentazione sanitaria, delle pratiche assicurative, nonché di aperture fittizie di conti correnti postali e bancari di appoggio temporaneo delle somme provento delle truffe.
L’organizzazione, promossa e capeggiata dal titolare di una ditta operante nel settore dell’antinfortunistica considerata la base logistica della compagine associativa dove venivano organizzati e programmati i falsi sinistri, nonché predisposta la falsa documentazione, si è avvalsa della collaborazione di medici, impiegati di istituti di diagnostica, nonché di esponenti della criminalità Le indagini hanno consentito di portare alla luce un quadro di illeciti con 71 indagati.
Analizzato l’intero scenario delineatosi nel corso dell’indagine, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha richiesto l’applicazione di misure cautelari personali, nonché del sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta, successivamente emesse dal Giudice competente e eseguite nella giornata odierna dai finanzieri reggini e dagli agenti della Polizia Metropolitana. I militari e gli agenti impiegati hanno sequestrato disponibilità finanziarie liquide e beni mobili direttamente riconducibili al promotore dell’associazione e al suo nucleo familiare pari a circa 1 milione di euro. Tra i beni sottoposti a sequestro, oltre a un’autovettura di lusso, vi sono un’abitazione a Giardini Naxos (ME), una villa sita a Campo Calabro (RC), nonché somme in contanti pari a circa 620.000 euro.
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