Esplosione da un cratere dell’Etna: dieci feriti
Dieci persone sono rimaste ferite dall’esplosione di uno dei crateri dell’Etna che è in attività. Sono stati colpiti da materiale lavico. Nessuno è in gravi condizioni. Soltanto sei sono stati ricoverati negli ospedali di Catania e Acireale. E’ stato il contatto tra la lava incandescente della colata dell’Etna e la neve presente ad alta quota a provocare l’ “esplosione freatica” a quota 2.700 metri del vulcano. Il materiale piroclastico lanciato lontano come schegge ha colpito degli escursionisti. Il fenomeno, conosciuto dagli esperti dell’Ingv di Catania, è avvenuto sul fronte della colata lavica, sul Belvedere dell’Etna, in territorio di Nicolosi. L’esplosione freatica si verifica quando il magma riscalda terra provocando l’evaporazione quasi istantanea dell’acqua, con conseguente esplosione di vapore, acqua, cenere, roccia. A spiegarlo è il vulcanologo Stefano Branca: l’esplosione “è avvenuta sul fronte della colata lavica attiva a 2700 me-tri di quota ed è stata causata dal rapido scioglimento della neve”. Il ricercatore dell’Ingv ferito “ha riportato solo lievi escoriazioni dovute alla caduta di pietre conseguente all’esplosione”. E quanto ha detto il vulcanologo Marco Neri dell’Ingv. “Sull’Etna attualmente ci sono diversi nostri colleghi impegnati in osservazioni e visure. Queste purtroppo sono cose che possono anche succedere”. “Il fronte della colata lavica – spiega ancora – si deve osservare da vicino so-prattutto quando scende più in basso, per te-nere informata la protezione civile, che se lo ri-tiene opportuno, può fermare il flusso turistico. Adesso al colata ha raggiunto quota 2700 e poco più sotto, a quota 2500, c’è la funivia”.