Gang del rame scoperta nel Cosentino: quattro arresti e nove misure cautelari

COSENZA. Sono in tutto 13 le misure cautelari eseguite martedì 29 marzo a conclusione di un’indagine congiunta di Polizia di Stato e Corpo Forestale dello Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, contro un’organizzazione che riciclava rame rubatograzie alla complicità di imprenditori del settore che mettevano a disposizione le loro aziende per la ricettazione di metallo di c provenienza furtiva. Le indagini effettuate dalla Squadra Mobile della Questura di Cosenza e dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Comando Provinciale di Cosenza hanno portato questa mattina all’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari per 4 persone, e all’esecuzione di ulteriori 9 misure cautelari per altrettante persone. Sono stati contestati i reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, ricettazione aggravata e associazione per delinquere. La complessa indagine, coordinata dal Procuratore capo Dario Granieri, dal Procuratore aggiunto Marisa Manzini e dai sostituti procuratori Salvatore Di Maio, Domenico Assumma e Domenico Frascino, è durata diversi mesi. Secondo gli inquirenti, All’interno delle aziende “Autodemolizioni Franco Carriere srl” e “F.lli Bartucci Snc” di San Pietro in Guarano, confluivano ingenti quantitativi di cavi in rame rubati a società operanti nel settore energetico, dei trasporti e delle telecomunicazioni, materiale che veniva poi destinato alla ditta Ecotek srl di San Pietro Lametino (Cz). La refurtiva veniva conferita alle aziende da personaggi, alcuni dei quali destinatari delle misure cautelari, organici all’organizzazione. Il rame, sia “pulito” che bruciato, riciclato è stato quantificato dagli investigatori, grazie ad attività di videosorveglianza e intercettazioni, in decine di tonnellate. Il metallo veniva sigillato in containers e sistemato sotto uno strato di pneumatici fuori uso o nascosto all’interno dei veicoli da demolire accatastati all’interno dei piazzali delle aziende per poi essere caricato a bordo di mezzi dove veniva nascosto sotto altri tipi di rifiuti e inviato alla Ecotek di Lamezia Terme che provvedeva a inserire il materiale nel mercato legale. Gli spostamenti, che avvenivano con frequenza, sono stati costantemente monitorati nel tempo dagli investigatori della Polizia di Stato e del Corpo Forestale. Il giro d’affari è stato stimato dagli investigatori in oltre 1.500.000 euro. Questa mattina è scattato il sequestro di numerosi beni aziendali, dei mezzi utilizzati per il trasporto e sono state eseguite tredici misure cautelari personali a carico di Franco Carriere, 43 anni, di Cosenza; Francesco Bartucci 44 anni, pure di Cosenza; Fabio Angelo Perri 44 annie Giuseppe Lucchino di 34, di lamezia Terme; Silvio Ciardullo, 33 anni, di Cosenza; Daniel Adam 34 anni, di nazionalità rumena; Andrei Cotet 35 anni, rumeno; Marcello Munegato 42 anni, di Castiglione Cosentino; Raffaele Carlini di Cosenza 56 anni e Marco Mauro di 32, entrambi cosentini; Francesco Bevilacqua di 23 anni, cosentino; Rosario Bandiera, 34 anni, e Giovannino Gallo, 32, di Lamezia. Nel corso delle operazioni sono state eseguite perquisizioni all’interno delle aziende coinvolte.