Emigrazione, sono 375 mila i calabresi residenti all’estero
CATANZARO. Ad oggi, secondo i dati del rapporto “Italiani nel Mondo” della Migrantes sarebbero 375.805 i calabresi residenti all’estero: il 48,1% sono donne, il 12,3% ha un’età inferiore ai 17 anni, il 21,5% ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, il 22,1% ha un’età compresa tra i 35 e i 49 anni, il 20,2 % tra i 50 e i 64 anni, il 23,8% ha più di 65 anni mentre il 31,4% è nato all’estero. Ad analizzare un secolo di storia dell’esperienza migratoria calabrese è il volume “L’emigrazione della Calabria. Percorsi migratori, consistenze numeriche ed effetti sociali” di Francesco Carchedi e Mattia Vitiello, edito dalla Tau nella collana dei “Quaderni” della Fondazione Migrantes. Il volume, è scritto in una nota, “parte dall’esodo migratorio dalla Calabria, durante il periodo della “Grande emigrazione”, esaminando poi i diversi periodi storici per arrivare alla realtà odierna e alla ricca diversificazione e impegno dei calabresi nel mondo attraverso l’associazionismo”. L’emigrazione italiana è “geneticamente tipicizzata dalle diverse identità regionali dei soggetti migranti che portano con sé un bagaglio culturale che si diversifica a seconda del territorio e della regione”, scrive nella presentazione il direttore della Migrantes mons. Giancarlo Perego. E la Calabria, insieme alla Liguria e al Veneto, prosegue la nota, si può ritenere l’avanguardia dei flussi migratori: inizialmente verso i paesi transoceanici (Usa, Brasile, Argentina) e in seguito verso il Nord Europa (Francia, Germania e Svizzera) e in misura ridotta verso Gran Bretagna e Belgio. Ma non solo: la Calabria è stata “molto attiva” anche nei flussi migratori “interni”, in particolare verso quello che veniva chiamato il “triangolo industriale” (Milano, Torino Genova) e verso Roma. Il volume, conclude la nota, “attraverso dati statistici e materiale documentale e bibliografico, oltre agli aspetti relativi all’emigrazione calabrese, poggia l’attenzione anche alla recente immigrazione che interessa, a partire dall’ultimo decennio, alcune particolari aree della regione in maniera anche strutturale”.