Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Emergenza rifiuti, Abramo: “La politica regionale non riesce ad imporre una svolta”

Emergenza rifiuti, Abramo: “La politica regionale non riesce ad imporre una svolta”

CATANZARO. Il presidente del Consiglio per le autonomie locali della Calabria, e sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, è intervenuto, con una nota, sulla situazione del settore rifiuti nella regione. “La politica regionale, da destra a sinistra senza distinzioni, sta dimostrando una innaturale, controproducente e distruttiva impasse sul fronte dei rifiuti. Palazzo Campanella – dice Abramo – è riuscito, ancora una volta, a centrare un sonoro fallimento nell’ambito della gestione e raccolta della spazzatura. Se il direttore generale del dipartimento regionale all’ambiente, Bruno Gualtieri, non continuasse ad agire, ed è l’unico, con grande senso di responsabilità, il settore rifiuti della Calabria scoppierebbe definitivamente, lasciando nel caos, ambientale ma non solo, l’intero territorio e gli oltre 400 Comuni che stanno facendo sforzi immani per evitare il ripiombare dell’emergenza. Saltata una prima soluzione, l’utilizzo della contabilità speciale per reggere il sistema, bruciata la possibilità di ricorrere a un’anticipazione di cassa, il Consiglio regionale doveva almeno prendere in considerazione la terza ipotesi nell’ultima sessione dei lavori, per mettere un tappo, attraverso semplici variazioni di bilancio, a una situazione ormai critica. Invece, denotando una totale incapacità di ascoltare gli enti locali e, dunque, i cittadini, i rappresentanti di Palazzo Campanella hanno pensato bene di lavarsene le mani ancora una volta. Il timore dell’assessore all’ambiente Pugliano, di vedere le strade calabresi invase nuovamente dai rifiuti, non è lontano dalla realtà. A breve tutti i contratti con le aziende incaricate della raccolta dei rifiuti scadranno. Cosa pensano di poter fare, i consiglieri regionali, se non vogliono approvare lo stanziamento di un budget necessario, irrinunciabile e prioritario alla ripartenza del sistema? E dove pensano di inviare la spazzatura se dovesse chiudere anche l’ultima discarica della regione, quella di Pianopoli, la cui proroga scadrà fra meno di dieci giorni? Il default sembra annunciato se non si trova un rimedio concreto e immediato. I Comuni non hanno più intenzione di rimanere a guardare, inermi, l’indolenza che si ripercuoterà sui cittadini e sugli enti locali. Se il Consiglio regionale – conclude Abramo – non si autoconvocherà nel giro di pochi giorni per approvare, quantomeno, le variazioni di bilancio necessarie a reperire i fondi, chiederò a tutti i sindaci calabresi di partecipare a una eclatante manifestazione di protesta che sfocerà nell’occupazione dell’aula consiliare di Palazzo Campanella. È da tempo che il Cal chiede misure certe, ma sembra che la sua voce non abbia fatto altro che perdersi nel vento”.

 

 

 

desk desk