Sequestrata droga per 1,3 mld tra Italia, Spagna e Panama

Sequestrata droga per 1,3 mld tra Italia, Spagna e Panama

Con gli arresti di oggi “si chiude un capitolo della storia del narcotraffico romano, che ha portato alla luce l’esistenza di organizzazioni strutturate nel traffico di droga nella Capitale, collegate a realtà delinquenziali di natura ‘ndranghetista che nel tempo hanno trovato terreno fertile a Roma e provincia”. Lo dice un comunicato del Comando Legione Lazio dei carabinieri a proposito dell’operazione condotta dai militari del Comando provinciale di Roma e dei comandi dell’Arma territorialmente competenti, in collaborazione con l’U.C.O. della Guardia Civil spagnola. Operazione arrivata a conclusione dell’indagine “Tempio 2014”, sviluppata negli anni 2014-2015, che ha consentito di sgominare un’associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti, quella radicata nel quartiere capitolino di Montespaccato e diretta da Costantino Sgambati. Le indagini – riferisce un comunicato del Comando Legione Lazio dell’Arma dei carabinieri – hanno consentito di ricostruire le dinamiche criminali dell’organizzazione diretta da Sgambati nonchè di identificare gli appartenenti al sodalizio investigato, dediti al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana ed hashish. Tra le persone in contatto con Sgambati sono stati identificati i fratelli Marco, Milko e Ivan Giannini, che gli investigatori considerano attivi nel narcotraffico capitolino, legati a loro volta a Francesco Filippone, contiguo alla cosca della ‘ndrangheta “Filippone – Bianchino – Petulla” ed alleata della famiglia “Bellocco” di Rosarno. Il lavoro degli inquirenti ha permesso, a maggio 2015, di sequestrare 578 kg di cocaina – che avrebbero fruttato al dettaglio un miliardo e trecento milioni di euro – importati dall’Ecuador per opera di Filippone e destinati al mercato italiano ed internazionale. Il costante monitoraggio degli spostamenti e degli incontri effettuati dai fratelli Giannini e da Filippone ha permesso di individuare – dice ancora il comunicato – diversi soggetti che hanno operato in concorso con loro, tra i quali Daniele Chiappetta, ritenuto responsabile dell’attività di spaccio dello stupefacente consegnatogli da Filippone. Tra i vari personaggi di rilievo emersi nel corso dell’indagine, inoltre, assume per gli investigatori una particolare importanza la figura del calabrese Pasquale Furuli, all’epoca dei fatti reggente della cosca “Bellocco” di Rosarno, in contatto con lo stesso Filippone, nonchè con i fratelli Giannini e Mirko Pacini, altro personaggio ritenuto inserito nei contesti di narcotraffico romani. Nel corso delle indagini, condotte con metodi classici e con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, è stato ricostruito anche il tentativo di importazione in Italia di 15 kg di cocaina, condotto tra febbraio e maggio 2015 da Marco Giannini, Mirko Pacini e Pasquale Furuli, i quali hanno incontrato narcotrafficanti spagnoli e colombiani, domiciliati a Malaga e Madrid, per acquistare tale quantitativo di droga. E l’importazione in questione, considerato l’elevato esborso economico, ha interessato non solo i tre in questione, legati al gruppo di Filippone, ma anche altri personaggi gravitanti nel narcotraffico capitolino, tra cui Giuseppe Criscuolo ed il figlio Giuseppe jr., Ugo Di Giovanni, Andrea Masocco. Marco Mazzoni e Pietro Zanganelli. In questa complessa fase delle indagini, i carabinieri di Roma, in virtù di una rogatoria internazionale avviata dalla Procura di Roma, hanno lavorato in strettissima sinergia con l’U.C.O. – Drogas de la Guardia Civil di Madrid che questa mattina, in contemporanea all’operazione svolta dai carabinieri, hanno arrestato in Spagna cinque persone ritenute coinvolte nel tentativo di importazione di quei 15 kg di cocaina.

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