Droga, la Gdf sequestra a Cetraro piantagione e laboratori per un valore di 10 mln

Droga, la Gdf sequestra a Cetraro piantagione e laboratori per un valore di 10 mln

COSENZA. Avrebbe fruttato oltre 10 milioni di euro la droga ricavata da una vasta piantagione di marijuana sequestrada dalla Guardia di Finanza a Cetraro, centro dell’alto Tirreno calabrese. I finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno scoperto e posto sotto sequestro un’ imponente centrale adibita alla coltivazione, raccolta, essiccazione, stoccaggio, confezionamento e distribuzione di sostanze stupefacente. Nel corso di un controllo in località Difesa del comune di Cetraro, le Fiamme Gialle della Compagnia di Paola, in una zona impervia, i militari hanno notato la presenza di alcune rigogliose piante di marijuana ben occultate in una folta vegetazione. Individuata l’area, è stato chiesto il rinforzo di altre pattuglie del Corpo. Nascosti tra i fitti arbusti, tre casolari: il primo risultato essere poi adibito alla coltivazione delle piante di marijuana, il secondo utilizzato come essiccatoio ed il terzo come laboratorio. Al termine delle operazioni, sono state poste sotto sequestro migliaia di piante, di cui oltre tremila in fase di essiccazione e altre sessanta pronte per il travaso nonchè circa due quintali di “erba” stipati in cinquanta balle, ciascuna contenente un quantitativo di stupefacente variabile tra i due e i cinque chilogrammi, e migliaia di semi di pregiata qualità provenienti probabilmente dal mercato olandese. Avanzatissimo è risultato essere il sistema utilizzato per la produzione dello stupefacente costituito da un impianto di essiccazione intensiva, completo di apparato di areazione perfettamente funzionante nonchè di un sistema di illuminazione, capace di sfruttare al meglio la luce naturale – per dic mezzo appositi pannelli trasparenti installati al soffitto – integrato da lampade alogene oltre ad un impianto di irrigazione e di riscaldamento. Recuperati, inoltre, centinaia di litri di concime nonchè attrezzature agricole utilizzate per arare il terreno, mietere ed essiccare le piante. All’interno dei casolari sono stati anche trovati quattrocento grammi di cocaina, conservata sotto vuoto, pronta per essere spacciata e sostanza in polvere utilizzata per il “taglio”; strumenti e contenitori necessari per il confezionamento dello stupefacente e tre ciclomotori risultati di provenienza furtiva. A protezione dell’area i malviventi avevano installato un sofisticato impianto di videosorveglianza attraverso il quale riuscivano a controllare tutti i movimenti.

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