Domiciliari “religiosi” per il giudice Marco Petrini
Il Tribunale del Riesame di Salerno ha deciso di comminare all’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro Marco Petrini, una misura cautelare meno afflittiva del carcere e lo ha destinato ai domiciliari in un convento in Calabria. Finito al centro dell’inchiesta Genesi condotta dalla Procura di Salerno per una serie di ipotesi di reati di corruzione giudiziaria, Petrini era stato arrestato lo scorso 15 gennaio. Dopo avere reso una serie di interrogatori ai pm campani era stato mandato ai domiciliari salvo essere ricondotto in carcere il 29 aprile con l’accusa di inquinamento probatorio poiché avrebbe reso dichiarazioni mendaci in almeno due interrogatori. Il Tribunale del Riesame di Salerno che ha così accolto la richiesta avanzata dagli avvocati Francesco Calderaro e Agostino De Caro, che difendono Petrini. L’ex giudice è accusato di aver intascato mazzette, beni materiali e prestazioni sessuali con la promessa di “interferire” con i processi in corso nella Corte d’Appello e nella Commissione tributaria provinciale di Catanzaro.
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