Depurazione, Barbanti (M5S): “La Regione e i Comuni programmino per la prossima estate”
CATANZARO. “A che punto siamo con la depurazione delle acque? Dovrebbe essere questo il momento migliore per porre l’interrogativo ai neo governanti calabresi, che, mi sembra, siano più impegnati a chiudere accordi notturni per occupare le poltrone anziché risolvere i problemi reali del territorio regionale”. Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Sebastiano Barbanti. “E uno dei problemi più gravi che tocca non solo la salute ma anche le tasche dei cittadini – prosegue – è proprio quello della mancata o insufficiente depurazione delle acque, per la quale ogni anno veniamo multati dalla Comunità Europea. Per dare qualche dato, nell’estate del 2014 l’esito dei monitoraggi effettuati dalle associazioni ambientaliste (Legambiente “in primis”) è stato scoraggiante: l’80% dei siti esaminati risultava inquinato. Tutte le cinque province calabresi non erano in regola, per un totale di 129 agglomerati urbani fuorilegge; 700 milioni di euro stanziati dal 2000 per porre rimedio allo scempio non sono serviti a niente, facendo raggiungere alla Calabria il record negativo di seconda regione d’Italia per inquinamento delle acque. La sfida degli amministratori calabresi dovrebbe essere diretta a risolvere il problema del mare sporco, fin da ora, e senza aspettare l’estate per scaricare le responsabilità su Comuni e Procure, costrette a chiudere i depuratori. Per fare questo serve una grande collaborazione tra istituzioni, dalla Regione alle singole amministrazioni comunali; serve riuscire a superare i campanilismi e dare fiducia, così, alle piccole e medie imprese che potrebbero progettare di vivere con un turismo piuttosto che, anno dopo anno, essere costrette a chiudere miseramente. Potrà sembrare “giornalisticamente” inattuale, ma il mettere mano al settore della depurazione potrebbe rappresentare una delle chiavi di svolta per la nostra terra”. “La Regione e i Comuni – conclude Barbanti – si adoperino fin da ora per regalare ai calabresi una terra da condividere con i turisti per un’estate finalmente “pulita””.