Def, frenata del Governo sul deficit e lo spread ripiega sotto i 300

Il rapporto deficit/Pil sarà fissato al 2,4% nel 2019, poi scenderà al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021. E’ quanto confermano fonti di go-verno. E’ di sedici miliardi annui lo spazio disponibile in manovra per le ri-forme cardine della manovra “per la coesione sociale”, ovvero per reddito di cittadinanza e ri-forma della legge Fornero sulle pensioni. La conferma è arrivata al termine del vertice di Governo sul Def. Il premier Giuseppe Con-te in conferenza stam-pa a Palazzo Chigi ha detto che “il rapporto tra debito e pil prospetterà numeri in discesa: siamo at-torno al 130,9% ma scenderemo progressivamente sotto il 130 per arrivare fino al 126,5% nel 2021”. Ed è stata u-na giornata di botta e risposta tra Roma e Bruxelles sul deficit dell’Italia. Il ministro Tria aveva confermato l’apertura a rivedere il rapporto deficit-pil prevedendo una discesa graduale dal 2,4% dal 2020 e 2021. ‘Un buon segnale’, aveva preso atto il commissario Moscovici, che tuttavia ha ri-chiamato l’Italia alle regole europee che, ha sottolineato, la commissione farà rispettare. E dopo le parole di Tria in mattinata lo spread ha ripiegato poco sotto i 290. In mattinata il differenziale Btp-Bund aveva in-vece avuto una fiammata sopra 300 quando Di Maio a-veva solo confermato il deficit al 2,4% nel 2019 e lasciato indeterminato il fu-turo.