Decreto fiscale: Governo a caccia dei tre miliardi che mancano

Decreto fiscale: Governo a caccia dei tre miliardi che mancano

Una stretta contro i grandi evasori, con abbassamento delle soglie di punibilità e l’aumento delle pe-ne fino a otto anni. Il M5s prova a inserire nel decreto fiscale misure per rendere più facile mandare in carcere gli evasori fiscali. Il capitolo non compariva finora nella bozza di decreto, atteso lunedì in Consiglio dei ministri. E non ci sarebbe un’intesa nel governo sul punto. In serata il premier Giu-seppe Conte ha sollecitato “coraggio” contro l’evasione. Ma il Pd per ora non si pronuncia: alcune fonti Dem spiegano di avere allo studio altre misure che reputano più efficaci. E forti dubbi trapelano da Iv: “Il carcere già c’è: noi siamo per fare cose utili”. Tace anche il ministero dell’Economia ma nella sua audizione in Par-lamento Roberto Gualtieri aveva spiegato di non avere allo studio misure di questo tipo, bensì il contrasto alle evasioni e frodi con le tecnologie esistenti. Nella bozza fi-nora circolata compaiono una stretta contro le frodi sui carburanti, sugli alcolici, sulle auto con targhe estere, anche quelle usate. Agenti “sotto copertura” per smascherare il gioco d’azzardo il-legale. E un inasprimento delle pene per i grandi evasori, ma solo la confisca dei beni, in caso di condanna, come si fa contro la mafia. Per il resto si annuncia una vera ‘rivoluzione’ anche per i debiti con il fisco che lo Stato scalerà di-rettamente dai crediti d’imposta.

redazione@giornaledicalabria.it

 

 

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