Da poliziotto a sacerdote, “nuova divisa per servire l’umanità”

Da poliziotto a sacerdote, “nuova divisa per servire l’umanità”

COSENZA. Ha lasciato la divisa della Polizia per abitare gli abiti da sacerdote. Ernesto Piraino, fino a pochi giorni fa poliziotto adesso sacerdote, ordinato lo scorso 11 febbraio sacerdote dal vescovo di San Marco Argentano-Scalea, Leonardo Bonanno, si racconta. E’ stato assegnato, come vice parroco, alla chiesa di San Pietro Apostolo, nel centro di Roggiano Gravina. Don Ernesto, che è nato a pochi chilometri di distanza, a San Marco Argentano, era anche fidanzato. Ma ha sentito una chiamata alla quale non ha saputo resistere. “La mia avventura in Polizia è iniziata nel ’99, primo corso a Campobasso e prima destinazione a Reggio Calabria. Poi diverse altre città e infine Messina, fino alla fine dell’anno scorso. In Polizia ho avuto un’esperienza entusiasmante, che nasce dal desiderio di servire, in qualche modo, l’umanità, – dice don Ernesto – poi però è andata così; il Signore aveva dei progetti diversi, ma intanto ho iniziato col servirlo nel corpo della Polizia, che tanto bene fa alla nostra società, così piena di emergenze sociali e manifestazioni del crimine organizzato”. Don Ernesto ha 38 anni. “Ero fidanzato – racconta – si parlava già di matrimonio. C’era un progetto che si stava iniziando a vedere all’orizzonte. Ma, evidentemente, avevo fatto i conti senza l’oste – dice il sacerdote – e il Signore aveva già iniziato, lo posso dire col senno di poi, a parlare al mio cuore fin dall’età infantile e poi adolescenziale. E ha continuato a parlarmi interiormente, negli anni successivi al mio ingresso in Polizia. La mia fidanzata l’ha presa molto bene, ma ci eravamo già allontanati prima che facessi un’adorazione eucaristica perpetua, a Scilla – dice ancora don Ernesto – e credo che lei lo sospettasse da sempre, non è stata proprio una sorpresa. La mia famiglia è molto felice. I miei parrocchiani mi hanno accolto con grande gioia ed affetto – racconta ancora il sacerdote – e lo hanno fatto anche, con mia sorpresa, i miei colleghi, che mi hanno pure fatto indossare, goliardicamente, la divisa sull’abito sacerdotale”. Don Ernesto parla a chi ha la vocazione ma non il coraggio di cambiare la propria vita. “Rubo – dice – le parole di San Giovanni Paolo II: non abbiate paura, aprite le porte a Cristo, che ha sempre in serbo qualcosa di straordinario per le nostre vite – conclude – e donare la vita a lui vuol dire essere felice, avere il cuore pieno. E vi assicuro che essere preti è bello e riempie il cuore di gioia”.

 

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